mercoledì 21 agosto 2013

in Valsugana con i bimbi: info e consigli.

La Valsugana è una stretta vallata al confine tra Veneto e Trentino.
Ha alcuni grossi centri, proprio nel fondo valle ad altitudini  collinari (circa 400-500 mt s.l.m.) : Borgo Valsugana, Pergine Valsugana e paeselli più piccoli. (Roncegno Terme, Levico Terme).
Il fondo valle è molto stretto e buio e parecchio industrializzato: in certi punti la Valsugana non è altro che la statale 47 che corre trafficata tra capannoni, segherie, paesi arroccati e tagliati in due dalla stessa statale e dal Brenta che scorre limpido e fresco.
I monti sui due lati della valle svettano con le loro pendici boscose e lasciano che il sole si infiltri appena.
In certi tratti la vallata si allarga e prende un po' di respiro.
Nonostante l'aspetto altamente industrializzato e civilizzato non è difficile ritrovarsi da un momento all'altro in mezzo al verde seguendo sentieri tra fitti boschi, girovagare tra malghe e rifugi e scoprire piccoli angoli lontano da tutto e da tutti...e il traffico della statale diventa subito un remoto ricordo.

L'offerta della Valsugana è varia e ce n'è per tutti i gusti: laghi, monti, sentieri facili e trekking più impegnativi per escursionisti medio esperti, rifugi a 1000 o a 2000 metri, a seconda delle capacità, lunghi itinerari per cicloturisti ben equipaggiati o anche solo per i ciclisti della domenica, e anche arte con un percorso di installazioni nel bosco davvero notevole, che richiede un post a sé per essere raccontato.
Con bimbi al seguito non faticherete a trovare di che fare e come trascorrere le giornate.
Si possono davvero fare delle belle escursioni in montagna ad altitudini moderate e su sentieri facili.
E poi c'è il lago di Caldonazzo, balneabile e ben servito (pinetina sulla spiaggia, chioschi, bagni, docce e bagnino anche nelle spiagge libere).

La ricettività è altrettanto varia: alberghi, b&b, malghe, agriturismi, appartamenti in affitto.
Non si fatica a trovare quel che meglio risponde alle proprie esigenze.

Noi per la nostra breve vacanza di 4 giorni e 3 notti abbiamo scelto quest'agritur.
Un bel maso di montagna, di quelli che incontravo nelle passeggiate da bambina con i miei nonni, a 1700 metri di altezza, incastonato tra un sentiero, un torrente, fitti boschi e ampi pascoli.
Per arrivarci bisogna prendere una strada che sale da Roncegno. E che sale e sale e sale in mezzo ai boschi curva dopo curva.
C'è stato un momento in cui abbiamo temuto che la nostra povera piccola panda, oberata del nostro peso e con il bagagliaio pieno non ce la facesse ad andare su.
Soprattutto quando abbiamo incrociato un camion con annesso rimorchio al seguito carico di tronchi che scendeva...
Fortunatamente il pandino non ci ha abbandonati e noi non abbiamo dovuto disdire la prenotazione!

Essendo metà agosto l'agritur era ovviamente al completo e noi abbiamo alloggiato nel casolare adiacente, in un'ampia, spartana ma pulita, stanza con letto matrimoniale, letto a castello e lettino da campeggio per il piccolo.
Il bagno era in comune ( due turche, un lavandino, una doccia) con le altre stanze del casolare.
Per noi questo non ha costituito alcun problema (siamo abituati ad andar per ostelli e campeggi), l'unica accortezza che abbiamo avuto è stata portare con noi il vasino per Cora, in caso di urgenze e bagno occupato.

Ci sono tre aspetti che ho particolarmente apprezzato di questo posto.
Andiamo con ordine.

L'accoglienza per i più piccoli.
Raramente  ho trovato tanta attenzione ai piccoli viaggiatori e ho avuto la sensazione che anche loro fossero a tutti gli effetti ospiti e non marmocchi al seguito di mamma e papà.
Specialmente in piccole realtà ricettive. Suppongo che nei grandi alberghi e nei villaggi vacanze sia un trattamento di ordinanza. Magari però un più anonimo.
Lettino da campeggio, seggiolone, tavola apparecchiata ogni sera ed ogni mattina con piatto, ciotola, posate e bicchiere per bimbi, fasciatoio in bagno, scivolo, tavolino e seggioline e ceste piene di giochi all'aperto e libri, fogli, matite, pennarelli a disposizione nella sala da pranzo.
Per la prima volta stavamo per partire senza giochi al seguito, poi ho messo in borsa comunque dei pastelli a cera e due libretti come mezzi di salvataggio in auto o in caso di attese lunghe e giornate piovose...e invece non ce ne sarebbe nemmeno stato bisogno!
C'era davvero di che intrattenerli a piacere!







Altra nota positiva.
Il cibo!
Tanto, buono, goloso e sfizioso.
Avevamo optato per una soluzione di mezza pensione, che prevedeva pernottamento, colazione e cena.
Il titolare dell'agritur, personaggio carismatico e allegro, era un cuoco.
Un cuoco vero intendo. Dotato della pregevole qualità di saper rinnovare i piatti tipici della tradizione culinaria trentina con quel tocco di "novità" e leggera sperimentazione senza scadere in bizzarre iperbole gastronomiche.
Buoni gli ingredienti, molti di produzione dell'azienda agricola di famiglia.
Formaggi delle loro mucche (che non abbiamo visto perché erano su in alpeggio), verdure del loro orto, ottimi insaccati ed eccellenti lucaniche, e giusto per non smentirsi anche un buon vino, sempre di loro produzione.
Quando il menù,che era fisso e a discrezione dell'oste, salvo intolleranze o allergie, e sempre composto da "antipasto, primo, secondo, contorno, caffè", prevedeva piatti troppo "forti " per i bimbi c'era la solita cara vecchia pasta al pomodoro.





Infine ho apprezzato la capacità del luogo e di chi lo gestisce di saper coniugare modernità e tradizione, innovazione e rispetto del carattere comunque "placido e isolato" della montagna.
Intendo dire che spesso, ahimè, capita di trovarsi in luoghi che per rispondere alle esigenze dei tempi che passano e dei costumi che cambiano si adeguano incamminandosi per strade che portano al frastuono, al baccano, alla fruizione mordi e fuggi di un certo tipo di turismo.
Che manca però di valorizzare quello che è il patrimonio locale e la natura stessa del luogo.
Qui ho trovato un posto capace di aprirsi e offrirsi a varie tipologie di turisti e viaggiatori con iniziative diverse, ma tutte fortemente legate al territorio e alle sue peculiarità.
Vi si tengono corsi di cucina trentina per gli appassionati di gastronomia, offre ospitalità ad escursionisti a cavallo essendo tappa dell'ippovia che attraversa il lagorai, è stazione di ricarica per biciclette all'interno del progetto "movelo", bella iniziativa che permette di esplorare la zona sulle due ruote anche a chi magari pecca in preparazione atletica.
Poi è anche fattoria didattica, ma essendo estate l'attività era sospesa.
Toccherà tornare per testare pure quella!






Alcuni link di iniziative, attività e luoghi interessanti:





http://www.visitvalsugana.it/it/cosa-scoprire/lago-di-caldonazzo/Lago-di-Caldonazzo_2151_ids

2 commenti:

  1. bellissimo post... non vedo l'ora che Nicolò nasca che zainetto in spalle ce ne andiamo alla scoperta del mondo..... :)

    l'aria pulita traspira anche dal pc

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    Risposte
    1. Grazie!
      vedrai...viaggiare col marmocchio vi offrirà l'opportunità di scoprire tanti aspetti, tante piccole sfumature che magari ai vostri occhi di grandi potrebbero sfuggire.
      almeno per me è così...si va più lenti, si fanno magari meno cose, ma che sapore hanno!

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