venerdì 29 agosto 2014

acqua, sale e un q.b. di colore

Quando piove l'acquerello chiama. Sabato scorso per esempio qui pioveva. Eccome se pioveva. D'altronde è agosto, pare giusto, no? Quindi, visto che pioveva, abbiamo tirato fuori pennelli e acquerelli e ci siamo messi all'opera, prima che la noia ci trascinasse a fondo-divano.
L'ispirazione l'abbiamo presa da Laura e vi consiglio di seguire il suo tutorial per sapere bene come fare, perchè a noi non è venuto altrettanto bene, ma miglioreremo!
Comunque questo è quello che abbiamo combinato noi, mentre la pioggia scendeva a catinelle fuori dalla finestra.

Acqua, colore, pennelli, carta ruvida e sale grosso, questo l'occorrente. 
Prima di tutto bagnare bene il foglio solo con acqua. Poi preparare il colore.

lunedì 25 agosto 2014

l'albero delle stagioni: estate, comunque


Era luglio. Che sarebbe stata un'estate quantomeno anomala era ben chiaro già a molti.  A noi poi, non parliamone nemmeno. Le lunghe e lente giornate andavano ingannate in qualche modo. Le attese e le noie e le ansie andavano raggirate, altro che ingannate, bisognava farsi beffe di loro. Conosco pochi modi per riuscirvi. Uno su tutti: sfamare occhi e mani, di colore e materia. Farli muovere, dar loro da fare, inventare, creare.

Era luglio. Che sarebbe stata un'estate quantomeno anomala era chiaro a tutti. Che non sarebbe proprio cominciata in questo lembo di stivale non se l'aspettava ancora nessuno però. Sì, insomma, c'era fiducia, evidentemente mal riposta, nel clima e nell'avvicendarsi delle stagioni. Noi qui si celebrava, come sempre, il cambio di stagione svestendo e rivestendo il nostro alberello. 
In poche e semplici mosse. 

martedì 19 agosto 2014

quattro giorni di mare

Da bambina non mi ci portavano mai al mare, nonostante fosse ad un'ora di auto da qui. Ho giusto qualche foto di una giornata in spiaggia: io, due anni, senza costumino, la sabbia scura, i parenti sfocati in secondo piano in ordine sparso tra asciugamani e piedi in ammollo. Le altre foto di me bambina al mare mi ritraggono imbaccuccata e a tratti imbronciata, in passeggiate pomeridiane di domeniche invernali. Tutto il resto è montagna. E boschi. E il lago, con le sue dolci acque pesanti, il prato al posto della sabbia, papere e canneti invece di conchiglie e alghe.

Quando poi ho conosciuto il mare mi sono fatta una solenne promessa: non sarebbe più passata estate senza che i miei occhi vedessero il mare. Nessuna estate, anche la più balorda. E questa lo è stata eccome, balorda. Cascasse il mondo, io sarei andata al mare ogni estate. E quest'estate il mondo, il mio mondo è cascato, eccome.

venerdì 8 agosto 2014

vacanze romane: macro-rete dei draghi

Del diario di viaggio (ormai lontano...) romano era rimasto fuori l'ultimo capitolo. L'ho ritrovato fra le bozze e ora lo "sbozzolo" come una farfalla, leggera e variopinta.

Eravamo ormai giunti alla fine di quella settimana romana, quello che dovevamo fare e vedere l'avevamo fatto e visto, eccezion fatta per quelle rinunce sulle quali mi ero mesa il cuore in pace.
Era venerdì, e dopo una settimana di pioggerelline modeste e moleste, temporali stentati e sventati, ecco che il cielo si metteva a fare sul serio.
Nero plumbeo, pioggia a secchiate, vento e pure freddo. Olè.
Una di quelle perturbazioni destinate a durare tutto il giorno o giù di lì, non lasciando spazio a speranze di miglioramento.
E così ci giocammo la carta Macro che avevamo tenuto in serbo come un asso nella manica per risolvere un'eventuale giornata "no" con una buona dose di intrattenimento indoor.

lunedì 4 agosto 2014

trenta dì: luglio

Tempo fa una persona passava di qui e mi lasciava un commento che, nella sua brevità sincera, concisa e genuina, mi aveva fatto un gran piacere davvero, dando un senso, uno in più allo scrivere qui. Perchè sì, la storia è sempre quella, scriviamo per essere letti. E quando qualcuno che ci legge ci apprezza in modo semplice, diretto, senza fronzoli e orpelli, cogliendo un lato di noi a cui in qualche modo teniamo e vorremmo arrivasse agli altri, oh bè, non so per voi, ma per me sono piccole grandi soddisfazioni.
Comunque in quel commento mi veniva detto "mi piace il garbo con cui scrivi". Tra l'altro nel post in questione parlavo di lavatrici e pannolini lavabili, ( d'accordo, non solo, anche di ecologia, manie, mode, fanatismi ed estremismi green ed affini...) quindi sì, insomma, un bel traguardo, scriverne con garbo, no? Soprattutto per una come me: credetemi, qui fuori non sono poi dotata di molta grazia. Anzi. Dico un sacco di parolacce, davvero tante. Sbotto spesso. A volte molto polemica, spesso molto critica. Tendenzialmente provocatrice. Mediamente lunatica e facilmente malinconica. Senza filtri, ho una mimica facciale che mi frega spesso e volentieri. Quel che penso me lo leggi in faccia, anche se tengo la bocca chiusa. Soprattutto quando tengo la bocca chiusa.
Però.

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