Prego entrate pure, accomodatevi. La bottega è aperta.
Non ci si vede da un po' da queste bande. Colpa mia, lo ammetto. O per meglio dire colpa di eventi avversi ed impegni vari, più o meno gravi, che si sono abbattutti senza clemenza e avvicendati in rapidissima sequenza nella mia ordinaria vita di tutti i dì.
Ma dopo la pioggia viene il sereno e quando il cielo si apre un po' è il momento giusto per far prendere aria ai locali.
Quello che segue sarà un post luuungo e folto. D'altronde sarà pieno di alberi, più folto di così.
Ho messo sugli scaffali della bottega delle creazioni che, stavolta davvero, mi piacciono molto.
Cose che parlano di me, o meglio che hanno il mio sapore. Sento che pian piano c'è un mio stile che si fa largo tra le pile di panno e i metri di fili con cui ricamo forme.
E' bello sentire che sto andando nella direzione giusta.
Che forse non sarà vincente, ma è mia, mi appartiene e non mi chiede di scendere a compromessi. Faccio poche cose, pezzi unici, che impiego settimane a portare a termine, disegnando ogni pezzo, tagliandolo e cucendolo a mano, senza mai un goccio di colla, senza nemmeno l'ombra di una fustella.
Creo con lentezza, cosa preziosa e rara, permettemi di dirlo, in un ambiente in cui sempre più spesso quello che viene spacciato per fatto a mano non è altro che un prodotto frutto di assemblaggio e modifica di pezzi già pronti, in un tripudio di omologazione francamente spaventosa.
Ma non è di questo che volevo parlare. Anche se ho tutta l'intenzione di farlo prima o poi. Un post in difesa dell'handmade, o meglio dello slowhandmade, perchè è tempo ed ora che si inizino a fare le dovute distinzioni. (intanto se avete voglia leggete questo post, io quando l'ho letto mi sono sentita compresa e meno sola).
Così in quest'ultimo periodo mi sono dedicata ad un soggetto a me molto caro, di cui ho fatto un mio personalissimo tormentone. E chi mi segue da un po' lo sa bene.
Se vi dico albero delle stagioni, e se mi leggete da un po', sono certa vi verranno in mente i post in cui metto in bella mostra i nostri esperimenti pastrocchio-pittorici che inaugurano ogni nuova stagione, con tecniche e materiali sempre diversi. Bhè, era tempo ed ora di farne uno pure di feltro, no?