lunedì 16 marzo 2015

prendi l'arte e mettila in fiore

Nelle ultime settimane la mia bimba grande, che sì, ora sì che sta diventando grande davvero e io no, non credo di essere davvero pronta. ha una nuova abitudine. Ha scoperto in no degli scaffali bassi della libreiria i libri della Taschen, dei volumi sulle vite e opere di artisti, da Caravaggio a Liechtenstein passando per Monet, Modigliani e Matisse e chiunque altro vi venga in mente, o quasi.
Se li prende, se li sfoglia, se li guarda tutta assorta e rapita. Merito anche del percorso che sta facendo a scuola con le maestre. E allora ci proviamo anche qui a casa, a fare come i pittori. Giochiamo ad imparare l'arte e a metterla da parte, per farla fiorire dalle nostre mani.

Raccogliamo fiori sui prati, all'aria aperta, in questo preludio di primavera in cui cieli tersi e aria frizzante stridono purtroppo con le nostre reiterate magagne che continuano a tenerci ostaggio di queste quattro mura.
Ma basta il prato sotto casa per fortuna a fornirci il bottino necessario per il nostro esperimento botticelliano. 


giovedì 12 marzo 2015

da cosa nasce cosa. da alcune pure i fiori

Sarò breve. Sarò concisa. Sarò che facciamo che comincio altrimenti altro che breve e concisa.
Ho un mucchissimo di roba da fare.
Un corso che volge al termine e il compitone finale da preparare e su cui studiare e lavorare.
Montagne di feltro e distese di panno e fiumi di fili e flotte di aghi che mi aspettano, perchè mille e più di mille idee mi frullano per la testa e ci sono libri per piccini, borse per donnine, spille per tutti che vogliono solo vedere la luce e scoprire cosa c'è fuori dalla mia testa, che senz'altro è un luogo colorato, ma anche vagamente caotico e spesso...disturbato...
C'è un compleanno, il terzo (...di giàààà?!?...omioddio!), da festeggiare e il tradizionale brunch di preludio primaverile da preparare (a questo proposito...dovrei farvi leggere l'invito che abbiamo scritto io e il mio amato e frizzante consorte, ma ora no, non c'è tempo...).
Ma c'è anche una notizia che vorrei darvi, una piccola grande soddisfazione che vorrei condividere con voi, o con chi passa di qui.
E insomma, facciamola breve, che il tempo è prezioso e se sai come usarlo ancor di più.
Un po' come gli avanzi in cucina, no? C'è chi tira fuori delle prelibatissime polpette dagli avanzi della cena prima.
O come gli scarti, i rifiuti, certi materiali poveri e di risulta che a saperli guardare bene tutto meritano tranne che di finire nel bidone della spazzatura. Chiedetelo ai De' Monnezzais.
Che mi piaccia recuperare creativamente pezzi e materiali vari non è una novità.
Che un mio tutorial su come farlo sia uscito su una rivista del settore, sì.
E questa è la novità di cui sono fiera ambasciatrice in questo momento.

E' quindi con grande onore, e una punta di emozione, che vi presento la mia prima collaborazione con la carta stampata!

Su Riciclo e Recupero Creativo di marzo troverete un mio tutorial fotografico per realizzare questi fiori, che io amo particolarmente perchè sono compatibili con il mio pollice nero!

E sono pure in copertina, per la gioia di mio marito che ora può dire "mia moglie è una ragazza da copertina!"


Un grazie di cuore, e anche di fiore, a Editorie Europea e A Little Market!

venerdì 6 marzo 2015

Il castello della nobile dinastia De' Monnezzais


Se vi capitasse di entrare in casa mia in un qualsiasi momento, a sorpresa senza preavviso alcuno, la trovereste tutto sommato abbastanza in ordine. L'abbastanza è d'obbligo perchè con due bambini va da sè che l'ordine, quello vero, totale, asettico e pure un po' freddino, è utopia.
Giochi sparsi in giro la fanno da padrone per quasi tutto il giorno e quello che regna incontrastato è un vivace disordine creativo, che io cerco di tenere a bada con reiterati, e senz'altro noiosissimi, inviti al riordino. "Mettete in ordine!" è probabilmente è una delle frasi che ricorderanno di più dopo "vi amo tantissimissimissimo", "luce dei miei occhi", "NO!", " ma quanto belli siete" "basta!", "Ho detto NO!", "smettetela di bisticciare" "ma quanto vi amo", "Baaaasta!!!".

Comunque, tornando alla questione casa, se dico che la trovereste sempre in ordine non è per farmene un vanto, credetemi. E' tutta apparenza. Quello che riesco a tenere in casa mia è un ordine, appunto, apparente. Nel senso che quel che si vede è in ordine, quel che non si vede, no.
Aprite uno qualsiasi dei cassetti, in una qualsiasi delle stanze e rimarrete stupiti e sgomenti di fronte a cotanto contrasto con l'ambiente circostante. Cose arruffate, ingarbugliate, ammassate, spiegazzate, stropicciate. Soprattutto i cassetti dei bambini. D'altronde incentivando la loro autonomia questo è il minimo: se dici ad un bambino di prendersi un paio di pantaloni sarebbe sciocco aspettarsi di trovare tutti le altre paia perfettamente al loro posto, no?
Oltre a cassetti confusissimi, ci sono tutta una serie di piccoli contenitori, grandi bauli, utilissimi sgabuzzini e salvifiche stanze "quantarobba" che mi permettono di convivere pacificamente con questo lato caciarone di me. Stipo il caos, gli stendini pieni zeppi, le pile caracollanti di bucato, le scartoffie, la chincaglieria lì dove "occhio non vede e cuore non duole" e mi godo l'illusorio quanto piacevole effetto di questo'ordine apparente.

martedì 3 marzo 2015

trenta dì: febbraio

Faccio fatica a trovare il tempo per  mettermi seduta a scrivere negli ultimi tempi. Bugia, non è vero. Non faccio fatica. Non ci provo nemmeno. Non che non ci siano cose da dire, racconti da narrare, immagini da impaginare, sfoghi da liberare e speranze da coltivare. E tutti gli are che vi pare. Anzi. Ma più sono e più  diventa difficile tradurli in caratteri da digitare, tanto per stare in are. 

Quando si gira pagina al calendario però vengo inevitabilmente attratta qui. 
Mi siedo al pc e inizio a scremare le foto del mese appena passato: scatto sempre tanto, forse troppo, alla fine mi trovo con miriadi di foto moooolto simili tra loro, ai miei occhi tutte irrinunciabili, ma che per il bene dell'hard disk, e anche per quello del gusto estetico della memoria, vanno indiscutibilmente cestinate in buona parte. 
Alcune invece finiscono qui. Le scelgo. Le infilo una dietro l'altra come perle di una collana. E lascio che raccontino quel che è successo, nell'ultimo mese. Io provo a tradurre, ma spesso parlano da sole.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...