lunedì 19 agosto 2013

Valsugana: in vacanza nella mia infanzia

Non amo particolarmente la montagna.
Posso tollerare una settimana al massimo d'estate, e qualche giorno d'inverno, ma dev'esserci taaanta neve, altrimenti non vale.
Non perché io sia una provetta sciatrice. no no.
Ma amo costruire pupazzi di neve, adoro il candore dei prati e delle cime innevate e rintanarmi in casa al calduccio con una tazza di cioccolata bollente tra le mani mentre fuori fiocca a larghe falde.
Dev'essere perché, da quando ero neonata fino agli albori della mia adolescenza le vacanze le ho sempre sempre sempre trascorse in montagna.
Capita, quando parte della tua famiglia ha le sue radici lì.
E i nonni hanno una grande casa in centro paese che ha sempre potuto accoglierci tutti: bambini, nonni, zii, cugini e compagnia.
In realtà da bambina mi divertivo pure.
Ha iniziato a venirmi a noia quand'ero ragazzina, anche perché, diciamolo, la montagna è meta per bambini e anziani.
O giovani sportivi amanti del trekking e della vita all'aria aperta.
Per lo meno è così che appariva ai miei occhi di adolescente irrequieta.
Ma anche ora a dire il vero, anche se ormai son tutt'altro che irrequieta.
Quindi a un certo punto ho detto basta e ho ridotto drasticamente le mie gite in quel della Valsugana.
Ci sono stati anni in cui sarò salita una volta, un weekend, giusto il tempo di andare a salutare i nonni.

Quest'anno, dopo il viaggio in Salento a giugno, Paolo aveva ancora qualche scampolo di ferie ad agosto.
Faceva caldo, troppo perfino per me che pure sono un'amante delle alte temperature e del sole a candela.
Paolo ama il fresco, le passeggiate, anche impegnative a mio pigro e modesto parere, il verde, i boschi e il nord.
I bambini non erano mai stati in montagna, Cora giusto un paio di giorni, ma aveva 10 mesi e siamo stati in paese da mia nonna, a 380 mt s.l.m., quindi no, non era mai stata in montagna neanche lei.
E allora abbiam caricato la macchina di quel paio di cose necessarie, che non so come non sono mai veramente un paio, e siamo partiti alla volta della Valsugana.
Proprio lei: quella vallata di confine tra Veneto e Trentino che ha fatto da sfondo a tutte le foto delle mie vacanze di bimba.

Come spesso accade il tempo passa e cambia le lenti ai nostri occhiali, e a distanza di anni ti può addirittura capitare di commuoverti di languida nostalgia per dei panorami e degli scorci che sembrava non avessero più niente da dirti.
Ed invece eccoli lì a scaturire un'ondata di ricordi e suggestioni.
Con il loro verde, tanto verde.
E i boschi fitti.
E ruscelli, torrenti, cascatelle, laghi e laghetti.
Che in Valsugana l'acqua scorre e s'infiltra ovunque, giocando a nascondino fra i sentieri e palesandosi  placida in vasti laghi con tanto di bagnanti e bagnini.
E l'odore costante e persistente di fieno e mucche, il profumo fresco e rigenerante del pino mugo e la fragranza del legno, umido nel sottobosco e caldo nel camino.
E i sapori...oh i sapori.
Quelli non li avevo dimenticati, grazie anche alla nonna, esperta in canederli fatti in casa, che buoni come i suoi per me non li fa nessuno, ovviamente.

Abbiamo pranzato in rifugi che un tempo erano mete sconosciute ai più e che ora sono vere e proprie aziende e vendono i loro prodotti anche nella grande distribuzione.
Posti in cui la mia famiglia era solita andare e dove ora non va più perché "...eeeh non è più quello di una volta, quando...".
Io, che non ci andavo davvero da un sacco di tempo ed ero quindi esente da ricordi troppi belli per, ho voluti provare con mano e soprattutto con bocca.
Non abbiam mangiato male, ma non possiamo certo annoverarlo tra i nostri pranzi migliori.
Senza infamia né lode.




Suggestiva è stata invece la discesa alla cantina sotto il rifugio.
Buia e umida, con formaggi stipati ovunque, lucaniche appese a stagionare e vini accatastati ad invecchiare, il pavimento di terra battuta.
Un forte ed acre odore,  di formaggio e terra bagnata.
La mia bimba, che è un po' contessa nonostante sia nata in campagna, ci ha messo un po' fretta ripetendo come un mantra "cos'è quest'odore?" con tono schifato e tappandosi il naso.
Son riuscita comunque a scattare qualche foto e a bermi, praticamente in sciata, un nocino gentilmente offertomi dall'oste.







Nonostante il tempo incerto siamo riusciti nell'intento di fare qualche breve e non impegnativa passeggiata.
Abbiamo attraversato boschi e  seguito sentieri.
Incontrato garruli ruscelletti in cui immergere le mani e sentire il freddo pungente dell'acqua di montagna.











E quando finalmente il sole è tornato a splendere abbiamo ammirato i giochi delle nubi bianche e spumose nel cielo azzurro. 


E finalmente abbiamo fatto delle "corse pazze" sui prati.






Uno dei punti di forza della Valsugana è, a mio parere, la varietà.
Perché se non ami molto la montagna trovarti in montagna e avere qualcos'altro da fare che non sia stare in montagna...bhè, per me fa la differenza...
Offre monti e boschi, ma anche piccoli paesi dall'atmosfera  a metà tra la "fin du siècle" e il lusso austroungarico da principessa Sissi.
Piacevoli passeggiate e leggeri e rilassanti pomeriggi si possono trascorrere a Borgo Valsugana, attraversato dalla fresca e limpida Brenta, a Roncegno Terme, il cui centro è disseminato da ville Liberty, eredità dei tempi in cui veniva frequentata da nobiltà,  e  ricchi industriali  per le sue acque termali, scoperte verso il 1860.
E anche Levico Terme, centro turisticamente più sviluppato, dove l'età media del turista si aggira sui 65 anni...vista le proprietà curative delle acque termali.
Da fare assolutamente una passeggiata nel grande parco per ammirare dei mastodontici alberi secolari e un'altra passeggiata al lago. Insomma, da camminare non manca...
Proseguendo verso Trento dopo Levico c'è un altro lago, più grande, quello di Caldonazzo.
In località Lido di Calceranica si trovano campeggi, spiagge attrezzate e libere.
Tutte comunque di sassi, con verdi prati all'ombra degli alberi e sorvegliate da bagnini.
Io è qui che non ho imparato a nuotare...l'acqua di lago è dolce e pesante, tende a "tirarti giù", e diventa profonda nel giro di qualche passo.
Io che spavalda ed atletica non lo sono tuttora...meno ancora da bambina, l'ho sempre vissuto con un po' di reverenziale timore.
Mia figlia, che è stata "buttata" in piscina a sette mesi nel lago ci è entrata sicura e baldanzosa.
Anche il piccolo si è fatto il suo sguazzetto , felice e chiappe all'aria!
La nostra gitarella al lago è proseguita con altre "corse pazze", lancio di sassi nel lago e conseguente "ooh" di stupore ad ogni "pluf", dialoghi surreali con le anatre che venivano a chiedere briciole e costruzioni di castelli di sassi, perché eravamo pur sempre in spiaggia!




  
 ...e ovviamente abbiamo raccolto tesori, piccoli e preziosi.

4 commenti:

  1. bel posto, belle foto....bellissimi i tuoi piccoli! per me invece è tutto l'opposto....sin da piccola nata e cresciuta vicino al mare, non sapevo cosa fossero le vacanze in montagna....finche non mi sono trasferita vicino Milano....da allora con mio marito, soprattutto in estate, non ci facciamo sfuggir occasione per andarcene al fresco....buona giornata!!!

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    1. ecco, me lo chiedo spesso...se il mare mi avrebbe potuta stufare allo stesso modo.
      Forse sì...come tutte le cose il troppo stroppia!
      Sta di fatto che io ora come ora sto bene, davvero bene, quando ho cieli blu e mari azzurri davanti, dietro, sopra e sotto...
      buona giornata anche a te!

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  2. Ciaooooo! Grazie di aver accolto il mio appello e si!!! In realtà' non succede niente a 270 e' solo che e' sempre li' in bilico e lo volevo vedere!!!! Ahahah!! Una cavolate di noi blogger "semplici".... Bello il tuo blog... Molto piacevole adesso me lo sfoglio.ciao raffa

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    1. è che io davvero ancora non capisco come funzionano un sacco di cose in questo mondo...l'altra sera ho impiegato due, non scherzo, due ore a caricare le foto per un post, il mattino dopo lo riapro per aggiungere un paio di righe e non so come e non so perché...puff...sparito cancellato dissolto.
      mi sento una capra, senza offesa alcuna per le capre.
      spero tu non ti senta più in bilico!
      buona lettura!

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