lunedì 28 ottobre 2013

solo una canzone. anzi due.

C'è una canzone che ho sempre amato.
Una canzone che non si può  non amare.
Di quelle da brividi lungo la schiena, che corrono giù giù fino all'unghia del mignolo del piede.
Che si chiama mellino, lo sapevate?
Alluce, illice, trillice, il quarto non lo ricordo, e mellino.
Bello mellino, ci sta proprio.
Me li ha insegnati una cara amica, una di quelle preziose che regalano tali perle preziose.
E quando sento quella canzone penso anche a lei.
Penso a tutte le persone che amo e che ho amato.
E a tutte le persone che sono stata, dalla bimba timida di 5 anni all'adolescente in odor di spleen, dalla ragazza da bacari e bistrot alla donna che diventa mamma.
Una canzone speciale, che se la sento in macchina, le rare volte che sono al volante, alzo il volume e canto fortissimo, soprattutto sulla strada di Casavecchia., tra campi, siepi e fossi.
Se la sento in casa, alzo il volume e qualsiasi cosa stessi facendo, che fosse spazzare il pavimento, leggere il giornale, farsi una doccia calda, mollo tutto là e piango e canto e piango e canto tra le lacrime.
Non poteva mancare nella playlist che avevamo selezionato per la festa danzante e beverina del nostro matrimonio a Casavecchia, la sera stessa delle nozze, con tutti gli amici più cari di sempre.
Per un momento di abbraccio sonoro collettivo, così mi era piaciuto immaginare il momento in cui quelle note si fossero diffuse nell'aria di campagna.
Per ringraziarli di essere stati lì con noi, in quel giorno tanto importante.
Vorrei che l'ascoltassero tutti quelli che mi conoscono, quando verranno a salutarmi l'ultimo dei miei giorni. Perché sapessero che è stato bello stare con loro.
E vorrei a volte sentirla suonare, all'improvviso, in uno di quei momenti in cui la tua vita non potrebbe essere più perfetta di così, nella sua meravigliosa quotidianità.
Una canzone per i giorni speciali.


E poi ci sono certi personaggi/personalità, di cui riconosci il valore artistico, altissimo.
Ma non è che sono proprio tra i tuoi beniamini.
Però capita che tuo marito compri un disco, più di trent'anni dopo la sua uscita.
E anche se quello non era il tuo beniamino, quello diventa uno dei tuoi dischi preferiti.
Questo è solo un esempio, un assaggio.
Un consiglio, un altro, per gli ascolti.
E come consigliano dei miei cari amici, musicanti anche loro, trasformatevi...




6 commenti:

  1. Ma sai che in effetti pensare come saluto di addio a perfect day è veramente perfetta? Mi sa che ti copio... :-) Tra l'altro fu anche la canzone di una mia intensissima storia molto adolescenziale... quanti ricordi ti aprono due accordi!

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    1. I'm glad I spent it with you...

      sì, è senz'altro perfetta per un congedo.

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  2. qui dormono tutti ed io l'ho dovuta ascoltare a volume basso. che emozione...che colpo al cuore. Grazie.
    oggi ho letto la notizia e ho pensato ciao Lou. chissà lui come si sarà fatto salutare

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    1. io ho voluto salutarlo così.
      mancherà il suo spirito rivoluzionario, e sì anche provocatorio ,in questo mondo che sembra far tanta fatica ad aprire gli occhi.

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  3. Questa canzone è di una perfezione e di una dolcezza uniche. Hai scelto il congedo migliore!

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    1. sì, anche secondo me.
      ma non ho alcuna fretta, chè a me fa ancora incazzare un sacco l'idea che si debba smettere di vivere...

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