mercoledì 9 ottobre 2013

Provenza con i bimbi: info e consigli (prima parte)

Credo di non aver mai viaggiato in autunno.
Anzi, a pensarci bene, non ho mai viaggiato in autunno, ne sono certa.
Manco una vacanzina, un weekend, niente di niente.
Giusto qualche gitarella fuori porta, così in giornata, nei paraggi.
Ma niente di più.
Sarà per il clima poco propizio, sarà per la difficoltà a prendere ferie in un periodo che, almeno nel mio settore, è senz'altro tra i più indaffarati.
E ritengo sia un gran peccato...nel mio immaginario certe città danno il meglio di sé nei mesi in cui la foglie ingialliscono, i cieli si fanno plumbei, le temperature virano lentamente verso il basso senza farti venire i geloni ai piedi e  cammini tra la gente indaffarata nel viavai di tutti i dì sulle strade brulicanti di vita...
Roma, Parigi, New York, San Francisco, Berlino...le grandi città io vorrei vederle, anche, così, vestite d'autunno.
E quindi mi trovo qui, con la mano ancora sulla maniglia della porta chiusa sull'estate appena finita, a pensare, fantasticare, progettare di viaggi e vagabondaggi, in attesa che arrivi il momento di rifare le valigie.
Senz'altro a qualcuno dall'altra parte di questo monitor sta capitando la stessa cosa.
Come me in questo momento sta sognando mete, cercando informazioni, studiando itinerari e valutando sistemazioni.
Noi per l'estate prossima siamo un po' indecisi: forse ancora Italia e mare (Sardegna o Isola d'Elba), forse oceano e fado a zonzo per il Portogallo, forse mare ma francese in Corsica, forse castelli e cornamuse in Scozia o cottage e spiagge in Cornovaglia...o almeno questo è quel che si diceva domenica a pranzo.
Inizieremo presto a scandagliare il web e a leggere guide e diari di viaggio.
Se qualcuno invece stesse pensando alla Provenza, se capiterà da queste parti, potrà trovare informazioni, suggerimenti e consigli, perché inizia ora il mio, ovviamente a più capitoli e ovviamente in differita, diario di viaggio in Provenza.
Credo possa essere anche un ottimo antidoto al grigiore di certe giornate autunnali, starsene qui al pc, a sfogliare foto coloratissime e ricordare quei giorni di inizio luglio, caldi e luminosi.

Bene, cominciamo.



In Provenza ci siamo stati nel luglio del 2011.
A luglio perché quel che più mi premeva vedere era la fioritura della lavanda.
E il clou della fioritura della lavanda è proprio ad inizio estate, si può protrarre fino ad agosto, ma si rischia che il raccolto in certe zone sia già cominciato.
Comunque di questo viola e profumato argomento parlerò in maniera più estesa nel capitolo dedicato.
Se poi della lavanda non vi frega poi molto, potete andare quando meglio vi pare e piace, chiaro.

In Provenza ci siamo andati quando Cora aveva 11 mesi.
Zeno si era appena sistemato nel suo primo alloggio con un contratto di comodato d'uso della durata di nove mesi.
Solo che io non lo sapevo. Ad un certo punto l'ho sospettato, ma non ne ho avuto la certezza prima di essere rientrata a casa.
Comunque c'era anche lui, e io, ignara di tutto, mi sono fatta le mie belle passeggiate con Cora in fascia e Zeno in grembo, e questo, con il senno di poi, rimarrà per me il nostro primo viaggio in quattro.
Avendo viaggiato con una quasi unenne va da sé che itinerari e giringiro sono stati ridimensionati ed adattati alla piccola viaggiatrice, quindi se viaggiate senza pupi magari questo nostro viaggio potrà sembrare troppo slow.
Se invece viaggiate nanomuniti può essere che qui troviate dritte e consigli che fanno proprio al caso vostro.

In Provenza ci siamo andati a tappe.
E siamo pure tornati a casa a tappe.
Perché dal Veneto è distante assai (siamo sugli 800 km circa), soprattutto viaggiando con una bambina di neanche un anno.
La nostra prima tappa è stata Genova. Era all'incirca a metà del viaggio e offriva un'attrattiva che da sempre mi incuriosiva, ma che non avevo mai avuto modo di vedere: l'acquario.
Anche a questo argomento va dedicato un capitolo a sé, dirò soltanto che l'ho visto, bene, grazie, ma come per gli zoo, lì dentro non mi vedono più.
Che poi non so che mi ero immaginata, nella mia testolina bacata.
Ma questo, ripeto, è un tema che merita il suo spazio di argomentazione.
Abbiamo alloggiato in una pensione del centro, trovata su booking: una di quelle sistemazioni assolutamente anonime, senza nessunissima infamia e con la sola lode data dalla posizione centrale e vicina ad un parcheggio coperto e custodito e dal prezzo economico assai.
Nella stanza con bagno privato ci hanno fatto trovare, su richiesta, il lettino per la piccola.
Non c'era servizio colazione, ma trovandoci in centro è bastato scendere le scale ed entrare nel primo bar.

Il giorno seguente abbiamo fatto una tappa intermedia in quel della Francia: il paese che avevamo scelto come base per i nostri itinerari era troppo distante da Genova per essere raggiunto in giornata.
C'era però un'altra località, non così amena come avevamo immaginato, che si trovava in buona posizione per spezzare il viaggio.: Manosque, città natale di Jean Giono.
Per chi non conoscesse Jean Giono: è lo scrittore di "L'uomo che piantava gli alberi", piccolo libretto a sfondo ecologico-ambientalista da cui è stato tratto un breve film d'animazione, che veniva sempre, dico sempre, proposto a Casavecchia a chiunque venisse lì, fosse per un corso di panificazione, per un percorso didattico, per un incontro informativo sulla cohousing.
Chiunque ci fosse, di qualsiasi cosa si parlasse, l'uomo che piantava gli alberi c'era.
Ecco, a noi, andargli in "casa" ci è sembrato proprio un buffo gioco del destino, che tuttora ci strappa un tragicomico sorriso.
Comunque a Manosque, che di alberi effetivamente gliene sono rimasti pochi e che mi ha ricordato uno dei tanti paeselli veneti, dal grazioso centro storico e circondati da nefandi e abbruttenti agglomerati industriali e commerciali, abbiamo trovato un'ottima sistemazione.
Un b&b in una grande casa con giardino, dove abbiamo dormito in una camera doppia con bagno che in realtà era grande quanto un appartamento: stanza nostra, con accesso dal giardino, bagno e seconda stanza, gigante, con lettino da campeggio, vaschetta per bagnetto, tavolino con materassino da fasciatoio.
Tutto molto pulito, ordinato e grazioso.
Ottima colazione al mattino, servita all' aperto.
E soprattutto cucina comune a disposizione degli ospiti, ben fornita ed accessoriata, che ci ha permesso di prepararci e gustarci delle ottime trofie fresche con pesto, comprate la mattina stessa prima di lasciare Genova.
La posizione non era proprio così piacevole, una rotonda poco fuori dal centro storico e a ridosso dei centri commerciali, ma traffico quella notte non ce n'è stato e sul retro della casa c'era un grande giardino ben riparato dalla strada, dove ci siamo riposati e Cora si è sgranchita un po'dopo tutte quelle ore di macchina, ed è bastato muoversi a piedi per fare quattro passi nella Manosque vecchia.
La padrona di casa era una personcina assai a modo, molto gentile e discreta.
Ve lo consiglio, davvero.

Da Manosque siamo partiti alla volta della nostra sistemazione principale per questa vacanza, l'appartamento dove avremmo fatto base per una settimana.
Avevamo scelto Manosque perché si trovava nel punto A di un tragitto che per farci arrivare a C(l'appartamento campo-base) ci avrebbe fatti passare per B, dove B sta per Piana di Valensole.
E Piana di Valensole sta per località in Provenza con la più alta concentrazione di campi di lavanda.
Seguirà post specifico.

L'appartamento da noi eletto come campo-base si trovava ad Isle sur la Sorgue, graziosa ed amena località, molto francese, molto provenzale, capitale , credo internazionale, del brocantage, dell'antiquariato e similia.
Anche in questo caso seguirà post di approfondimento.
Qui ci tengo solo a dire che l'abbiamo scelta per la sua posizione centrale rispetto alle località e agli itinerari di nostro interesse che avevamo intenzione di vedere.
Si è rivelata un'ottima soluzione.
L'appartamento l'abbiamo trovato in un sito francese di affitti per vacanze, quando abbiamo iniziato a cercare era già a febbraio, molte sistemazioni, le migliori come rapporto qualità-prezzo, erano già prenotate, restavano le case bellissime e carissime, o le più modeste ed economiche.
Noi ovviamente abbiamo scelto il risparmio, ma non siamo rimasti delusi.
L'appartamento, composto da piccola zona giorno con cucina, bagno e una camera da letto, si trovava in edificio adiacente alla grande casa dei proprietari, immersa tra campi di girasole, grandi e maestosi alberi abitati da milioni di cicale, tutto attorno la pace e la calma della campagna.
L'arredo era semplice e decoroso, forse un po' troppo spartano, senz'altro lontano dal cliché provenzale artefatto.
Note positive:
la terrazza dove mangiavamo, la piscina a cui avevamo accesso, anche se con orari un po' rigidi, la lavatrice che mi ha permesso di viaggiare con meno vestiti del solito.
Note negative:
la proprietaria, un po' arcigna, di poche, anzi nulle parole.
Anche un po' cacaca**i, a dirla tutta: aveva appeso in ogni stanza un inventario di quel che c'era, compreso il numero delle grucce nell'armadio...
Insomma una di quelle persone che intraprende questo tipo di attività in maniera fredda e distante, senza godersi tutto il bello che può venire dall'avere il mondo che ti entra in casa, senza nessun talento nella nobilissima arte dell'accoglienza.
Requisito fondamentale a mio parere in un lavoro del genere.
Comunque poco male, tanto noi lì stava poco, giusto il tempo di fare colazione, e cenare, o prepararci qualcosa da portare via per il pranzo.
La posizione si è rivelata effettivamente comoda per girovagare senza fare troppi chilometri, con tutto il vantaggio di non dover ricaricare la macchina ogni due giorni per spostarsi.
Da qui abbiamo avuto modo di visitare:
  • Isle sur la Sorgue, ovviamente, dove siamo andati spesso,
  • piana di Valensole,
  • Gordes,
  • l'abbazia di Senanque,
  • Fontaine de Vaucluse,
  • Saignon,
  • Buoux,
  • Camargue e Arles, l'unica meta lontana che ci ha tenuti fuori tutto il giorno, dalla mattina presto a sera,
  • Roussillon e le ocre
Questo il programma della prima settimana.
Poi siamo andati al mare, in Costa Azzurra.
Ma per ora mi fermo qui, devo riuscire a recuperare la guida con tutti i miei appunti di viaggio che giace ancora inscatolata in garage assieme a un mucchio d'altra roba.










7 commenti:

  1. prevedo una serie di meravigliosi post tutti per me!!! l'alloggio di cui hai messo il link era tra quelli che avevo salvato, perchè mi aveva colpito!!!!....in attesa di tutto il resto, ti abbraccio!

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  2. Questo post lo aspettavo proprio!!:) grazie!!!

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  3. @ Filomena: te lo consiglio proprio quel posticino, è un po' in strada come dicevo, ma dal giardino sul retro non te ne rendi proprio conto.
    può essere una base per degli ottimi itinerari, e ha il grande vantaggio di avere prezzi da b&b con in più l'uso cucina, che è una grande opportunità di risparmio!

    @ patatofriendly: con dei ritmi un po' bradipi arriverà anche il resto, promesso!

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  4. Anch'io sono stata a Isle sur la Sorgue! Ho dormito alla Prevoté, un alberghetto DENTRO il quale scorre il fiume... Una cosa meravigliosa. Ricordo che a pochi chilometri c'è un paesino che di chiama Fountaine de Vaucluse dove fanno delle ceramiche meravigliose. E poi il giro in canoa... Che incanto quella campagna.

    Che bei ricordi :)

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  5. Dev'essere stato proprio suggestivo quell'alberghetto, ricordo come l'acqua della Sorgue s'infiltrava ovunque, spariva, riguizzava limpida dopo un ponte, lambiva case, costeggiava viali...proprio bella.
    Anche noi siamo stati a Fontaine de Vaucluse, niente giro in canoa per noi...ma abbiamo fatto un giro dentro la vecchia cartiera, ancora attiva, molto suggestiva anche quella.
    comunque questo viaggio in provenza è stato uno tra i più soddisfacenti e sazianti che abbia mai fatto finora, davvero una bella regione!

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  6. l'idea di andarci a luglio nel pieno della fioritura della lavanda è veramente accattivante....e va benissimo un itinerario slow dal momento che Nicolò avrebbe più o meno 10 mesi e spero tanta voglia di viaggiare. Mi sto rendendo conto che con lui è più facile tenerlo fuori in giro nella carrozzina che a casa che dopo un pò da di matto

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  7. @ bussola: se deciderete di andarci sarò fiera e lieta di avervi dato qualche buona dritta!
    Noi siamo stati i primi quindici giorni di luglio e le temperature erano vivibili anche per la piccola.
    L'unico neo è dato dalla ressa un po' ovunque, e dai prezzi un po' alti per gli alloggi, visto che lì
    lavanda in fiore fa rima con grande afflusso e altissima stagione.
    Ma credimi...ne vale davvero, davvero, davvero la pena!

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