martedì 15 ottobre 2013

in Provenza con i bimbi: info e consigli (seconda parte)

Avrei bisogno di almeno 4 ore in più al giorno.
Di tempo libero da bimbi, cucina, spese, accompagna, vai a prendere, metti a nanna, fai merenda, lava, stendi, riordina, gioca, leggi, narra...
4 ore per fare tutta quella montagna di cose che ho in sospeso e che ho in mente di fare, cose piccole, utili e futili, che però mi rilassano, mi coinvolgono e mi avvolgono di colore e bei pensieri.
Cucire, sistemare lo scatolone delle stoffe di recupero, fare ordine tra le foto, progettare la sessione di lavori autunnali per cercare finalmente di sistemare questa casa, che ormai sta prendendo i contorni di un'impresa epica, scrivere qualche post.
All'improvviso non trovo più tempo per alcunché...

Anche questa serie di post sulla Provenza...non so quanto ci metterò a concluderla...
Se poi ci aggiungiamo la mia prolissità e la mia capacità di  ampia divagazione i tempi si alllllungano moooolto.

Comunque, recuperata la guida, che non si trovava negli abissi polverosi del garage, dove ha cercato di sua sponte il maritino volenteroso, ma in uno degli scatoloni che vaga ramingo e desolato per casa da mesi, devo fare qualche correzione sul post "prima parte".

-La piana di Valensole non si trova tra Manosque e Isle sur la Sorgue, ma molto, molto vicina a Manosque.
Rileggendo gli appunti di viaggio mi è tornato in mente che:
era nostra intenzione vedere i campi di lavanda nei pressi di Valensole venendo da Genova.
Nei nostri piani era tutto perfetto e calcolato: partenza al mattino presto da Genova, escursione tra i campi della piana, poi con calma nel tardo pomeriggio, sazi di fiori e profumo, avremmo dovuto raggiungere il nostro B&B a Manosque.
Ma non siamo riusciti a partire da Genova al mattino, bensì nel primo pomeriggio, quindi siamo arrivati a Manosque quasi all'ora di cena e tempo per la lavanda in fiore non ce n'era proprio.
Quindi è stato rimandato al mattino successivo, facendo una piccola deviazione all'indietro rispetto al tragitto che ci divideva da Isle sur la Sorgue.

-Da Isle sur la Sorgue abbiamo avuto modo di visitare anche Bonnieux e Venasque, due tra i beaux villages più conosciuti e consigliati di Provenza.



Detto ciò possiamo passare alla seconda parte di questo viaggio: mare, sole e Costa Azzurra.
Dopo una settimana di campagna e borghi, ci siamo diretti a sud.
Non avendo un'altra intera settimana a disposizione da passare lì, abbiamo optato per un B&B con uso cucina comune, perché gli appartamenti difficilmente vengono affittati, soprattutto in alta stagione, per periodi inferiori ai sette giorni.
E se lo fanno rischiano di avere un prezzo assai più esoso.
Quindi la nostra scelta è cauta su questo b&b non economicissimo, ma in una buona posizione per girovagare lungo quel tratto di costa, e  i più aveva una bellissima cucina a disposizione degli ospiti, che , soprattutto viaggiando con un bèbè , risulta sempre assai comoda, pratica e gradita.
Il b&b è all'interno di una bella villa non troppo lontana dalla spiaggia, di proprietà di una coppia solare, allegra, eccentrica e molto, molto ospitale ed accogliente.
Premetto che lo stile del b&b non era tra i miei preferiti, anzi: tutte le stanze sono arredate e decorate a tema, tropici-messico-savana...eccetera, parecchio artefatte e finte, nonostante molti degli accessori provenissero dai viaggi su e giù per il mondo dei proprietari, ma l'insieme risulta comunque un po' pacchiano.
Detto ciò noi lì siamo stati proprio bene: per la calorosa accoglienza, le risate e le chiaccherate, per quella bellissima cucina all'aperto, per le ottime ed abbondanti colazioni.
Quando siamo stati lì noi erano in corso i lavori di costruzione della piscina e dell'ampliamento della struttura che ora comprende anche un appartamento completo di tutto: giardinetto privato, cucina privata e due stanze con bagno.
Il ricordo peggiore che mi porto via da quel posto è la rosolia di Cora, che avendo all'epoca meno di un anno non era coperta da vaccinazione.
E la giornata passata in quella camera calda con Cora bollente e il non saper che fare.
Io, ringraziando il cielo ero vaccinata: ero, senza saperlo, alle primissime settimane di gravidanza.
Se non fossi stata immune...non voglio neanche immaginare il seguito.
Il ricordo migliore invece è il freschissimo e dissetante aperitivo che ci veniva offerto dai gentili signori Val d'Azur: vino rosè, tipico della zona, sciroppo di pompelmo e ghiaccio!
Talmente buono che siamo tornati a casa con il necessario per farcelo da noi!

Il b&b si trova a Carqueiranne, piccola località balneare in un tratto della Costa Azzurra ancora lontano dalle zone più rinomate e affollate e cementificate.
Senz'altro Carqueiranne non è indimenticabile, noi abbiamo passato un paio di giornate sulle sue spiagge vicino al porticciolo, comunque pulite e gradevoli, anche se, ahi, di ciottoli e delle piacevoli cenette fronte mare.
Diciamo che non era nei nostri programmi passare lì tutto quel tempo, ma la rosolia di Cora ci ha costretti a ridimensionare parecchie cose in quei giorni.
Non è simpatico trovarsi lontani da casa con una bimba così piccola, mogia mogia con i suoi 39 gradi, gli occhi gonfi, lucidi e arrossati, e poi tutta quell'eruzione che con il sudore e il sole non andava d'accordo.
Eravamo tentati di tornarcene a casa...ma era un viaggio troppo lungo, avremmo comunque dovuto prevedere delle tappe, farle fare tutte quelle ore di macchina ci sembrava ancora peggio.
Quindi siam rimasti lì, con un programma di viaggio azzoppato e l'animo un po' preoccupato.
Per fortuna la febbre è durata poco e la vacanza è proseguita, ancora più slow.

Avevamo in mente qualche giretto in più, ma alla fine ci siamo accontentati di vedere:
  • Hyères
  • la Presqu'ile de Giens
  • l'isola di Porquerolles
Seguiranno post specifici con info, dettagli e soprattutto, foto.

Conclusa anche questa seconda parte del viaggio, nonostante fossimo rimasti a bocca asciutta e con la voglia di vedere ancora molto altro, abbiamo ripreso la strada di casa.
Ovviamente a tappe, vista la solita mole di chilometri...
La prima tappa è stata nelle Langhe.
Non c'eravamo mai stati.
Meravigliose.
Una mezza giornata e una notte non sono di certo adeguate per tanta ondulata e calma bellezza e quindi sono entrate di diritto nella nostra wish list di viaggi e viaggetti.
Abbiamo mangiato e pernottato in un agriturismo che ci era stato segnalato da degli amici.
Un posto speciale.
Nascosto e lontano dagli itinerari turistici.
Non ci sono indicazioni né cartelli.
Ci arrivi solo grazie ad un fidato passaparola.
Un posto genuino ed autentico, una perla rara nel panorama di un'offerta (agri)turistica che si fa sempre più chic e anonima, votata più all'estetica e alle pratiche da wellness che non alla valorizzazione dell'identità rurale, alla tutela della biodiversità e alla salvaguardia di tradizioni, usi e tipicità locali.
Un posto che non si fa pubblicità, che non cerca visibilità, che si accontenta di quel che ha e si gode quel che è.
Che preferisce restare lì, un po' isolato e lontano dal mondo piuttosto che correre il rischio di vendere quegli angoli di muri scrostati, quei muri di pietra a ricchi e facoltosi stranieri.
Piuttosto che trasformarsi in un altro Chiantishire.

Altra, e ultima, tappa.
All'insegna del relax.
Avevamo prenotato una notte nel peggior b&b in cui sia mai stata: letteralmente una camera da letto a casa di una tizia, per salire in camera passavi in mezzo al salotto, tra divano e televisore, colazione, a base di soli prodotti confezionati, servita sul tavolo della loro cucina, in mezzo al loro caos del mattino, del tipo "scusate vado ad accompagnare il bambino a scuola, poi torno così pagate."
vabbè..ma noi si era lì per altro, ci serviva giusto un posto dove passare la notte prima di passare un'intera giornata alle terme di Colà, l'ideale prima di rituffarsi nel trantran quotidiano.
Sono dei bellissimi laghetti termali, artificiali, ma perfettamente ed armoniosamente inseriti all'interno di un verdissimo, ombroso e lussureggiante parco di alberi secolari che circonda una villa antica.
Si trovano nei pressi del lago di Garda, a Colà di Lazise, noi ce li abbiamo quindi a due ore scarse di machina da casa e spesso andiamo lì a scaricare fatiche e tensioni e a fare il pieno di relax...
A dire il vero ora è da tanto che non ci mettiamo in ammollo lì.
Urge organizzazione di piccola fuga d'amore...
Questo è il sito del parco termale, troverete informazioni e dettagli per organizzare la vostra di piccola fuga d'amore.
Certo, noi ci siamo stati anche con Cora e si presta ad essere vissuto bene anche dai bimbi.
Ma di sera...meglio in coppia!

Bene, ora se l'omino del tempo mi accorda quelle 4 orette in più al giorno, vedrò di metter giù le bozze dei post e raccontare tutte le meraviglie color dell'arcobaleno che la Provenza ci ha regalato!





2 commenti:

  1. Io questi consigli li trovo preziopsi anche se mi rendo conto della fatica di trovare il tempo per scriverli!!
    Poi le Langhe le amo e le terme di Cola'...eh...hai ragione!e' ormai tempo di fare un giretto romantico da quelle parti!!!!;)

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    Risposte
    1. Grazie Francesca!
      Sapere che questi post di viaggio possono anche essere utili a qualcuno mi dà la motivazione e la carica giusta per trovare il tempo di mettermi qui davanti al pc a scriverli !

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