mercoledì 23 ottobre 2013

Sarmede, un paese da fiaba

Una domenica di metà ottobre, complice un cielo limpido, un sole tiepido e delle temperature particolarmente gradevoli, siam partiti presto al mattino, con i panini nello zaino e voglia di colore e festa negli occhi e nelle orecchie.
Destinazione Sarmede.


Piccolo paese della zona pedemontana nella gioiosa, e un po' meno leghista ultimamente grazie al cielo, marca trevigiana.
Paesello grazioso, come ve ne sono altri nella zona.
Paesello un po' più speciale degli altri.
Conosciuto ormai come il paese delle fiabe.




Merito di Štěpán Zavřel, artista che anni fa scelse questa amena località per ospitare una mostra internazionale e una scuola di illustrazione per l'infanzia.
Qui potrete leggere la sua storia, ripercorrere le tappe del cammino che hanno fatto di questo piccolo paese di provincia una delle capitali della fantasia, della creatività e dell'offerta artistica e culturale per bambini e famiglie.
Negli anni molte case sono state affrescate ed è un piacere passeggiare per il suo piccolo centro con il naso all'insù.
Il municipio, anche all'interno, è qualcosa di letteralmente favoloso: quando stavamo per sposarci ci avevamo pure fatto un pensierino a celebrare le nozze lì...un matrimonio da fiaba.
L'idea è stata poi scartata e un po' lo rimpiango...quindi se state per sposarvi fateci un pensierino, voi che siete ancora in tempo!!!


Ogni anno, oltre alla mostra internazionale che poi viene ospitata in altre sedi, italiane e non, vengono organizzati laboratori, rassegne di teatro, incontri, rivolti a bambini, famiglie, scolaresche, insegnanti.
Le mostre è un po' di anni che non ne perdiamo una: c'è sempre qualche scoperta interessante.
L'anno scorso, in particolare, sono stata rapita ed incantata dall'opera di Roberto Innocenti e me ne sono tornata a casa con questo suo libro, meraviglioso.
Era invece da un po' di anni che non partecipavo alle "fiere del teatro", due domeniche dedicate al teatro di strada, saltimbanchi, burattini e affini.
Giunte ormai alla ventiseiesima edizione negli ultimi anni hanno raggiunto una certa fama nella zona, e il paesello viene preso letteralmente d'assalto: le ultime volte che c'ero stata quasi non si camminava e non ero riuscita a vedere manco uno spettacolo...quindi l'avevo finora evitato con i bimbi, vista la loro tenerissima età.
Ma quest'anno, con Cora ormai treenne, vuoi per offrirle qualcosa che la facesse smettere con questa storia che il sabato e la domenica  senza scuola si annoia dice, 'sta ingrata !, vuoi perché una domenica così  piacevole, meteorologicamente parlando, nei prossimi mesi l'avremmo rimpianta...insomma quest'anno c'abbiamo riprovato!
C'era gente sì, ma non le orde di qualche tempo fa, forse per l'ingresso non proprio economico: 9 euro adulti, 6 euro, mi pare, i bimbi dai 4 anni in su, sotto i 4 anni gratis, il che a noi ha detto bene...abbiamo pagato solo io e Paolo.


L'atmosfera era festosa ed allegra, il sole ad un certo punto si è messo a picchiare duro e, nonostante un momento di impasse in cui temevamo che i bimbi fossero troppo stanchi per reggere oltre, alla fine la giornata è letteralmente volata via e siamo rimasti lì fino allo spettacolo finale, che da solo meritava il biglietto d'ingresso.
Una critica va fatta però all'organizzazione.
Erano in programma 20 spettacoli, distribuiti nei vari angoli del paese e che sarebbero andati "in onda" a rotazione con orari fissi, per consentire al pubblico di vederne quanti più possibile.
In teoria.
Perché poi nella pratica quasi tutti gli spettacoli, iniziavano alla stessa ora, e quindi niente, noi siamo riusciti a vedere 8 spettacoli, su per giù.
Con dei tempi morti tra l'uno e l'altro.
Nello specifico:

CANTA LI CUNTI
Suoni e danze: pizzica, tarantella, tammurriata...





ANACLETO L'OCA GIGANTE
Simpatico trampoliere che zampettava in giro per il paese.
Bellissimo il costume.



KONZERTINAZS
Duo circense, due clown dall'aria malinconica e bistrata, uno spettacolo con suggestioni burtoniane.
Lui camminava con zoccoli di legno sopra bottiglie di vetro e roteava come un burlesco uomo vitruviano dentro ad un grande cerchio, lei faceva girare un numero irripetibile di hula-hoop agghindata di trine e merletti.
Mi sarebbero piaciuti molto, se fossi riuscita a vedere qualcosa di più.
Uno dei problemi della giornata: quasi tutti gli spettacoli si svolgevano a livello terra, con gli astanti in cerchio, piccoli davanti e grandi dietro.
Ovviamente tra bambini lasciati a sé stessi che si alzavano e creavano il caos era difficile vedere qualcosa già dalla seconda linea.
E questo è successo con molti altri spettacoli: se non ti piazzavi per tempo a prenderti il posto ti trovavi di fronte ad un muro di gente e non vedevi più una mazza.
Sarebbero bastate alcune fila di panche, come fortunatamente abbiamo trovato altrove, e tutto sarebbe stato fruibile per tutti.






I BURATTINI DI LUCIA
Un grande classico proposto da una bravissima padovana: semplice, divertente, efficace, per grandi e piccini.
Noi ci siamo fatti delle gran belle risate, e pure i bimbi che aiutavano Arlecchin Batocio, "sordo de 'na recia e orbo de un ocio", a salvare la bella Colombina, "qui per servirla", da un mostro verde e puzzolente!


I RUVIDI
Duo italo(lui)-tedesco(lei) di artisti di strada, giravano per il paese con le loro biciclettine rosse e nere e la loro bambola-cannone, una Barbie dall'aspetto spaziale.
Un po' giocolieri, un po' acrobati, un po' clown.
Davvero simpatici, tra le cose migliori della giornata.







LEO
Artista di strada nipponico, proponeva i grandi classici della giocoleria e soprattutto rischiava l'osso del collo con il monociclo più alto che io abbia mai visto.
Era molto giapponese, molto hi-tech, con il suo orologio-telecomando con cui cambiava musica in corso di acrobazia.
Era anche un po' sbarellato, in senso buono s'intende, ci ha fatti ridere un sacco.
Per fortuna Zeno durante quest'esibizione dormiva altrimenti sarebbe diventato il suo idolo e a quest'ora me lo ritroverei in piedi sul triciclo a dar fuoco alla casa!
Il manifesto alle sue spalle è invece dell'Akkademia da zirko bobosky, che ci siamo persi, con grande rammarico, causa muro di gente...





E per finire lo spettacolo finale: spettacolare.

LA CHOSE PUBLIQUE
Teatro animazione francese (c'è poco da dire, in fatto di arti visive e spettacolo i francesi hanno una serie di marce in più...).
Un mercante di viaggi, dall'aria stralunata.
Uno strano marchingegno, macchina a propulsione sonora, che accoglie giovani viaggiatori, conducendoli in regni di fantasia, la loro, regala suggestioni che per bocca dei viaggiatori stessi diventano poesia, stupisce e diverte con sorprese e piccoli colpi di scena, emozionanti e delicati.
Il mercante di viaggi getta biglietti sul pubblico, il congegno super-sonico sorteggia il fortunato viaggiatore, che salito sul palco diventerà attore e spettatore, sognatore e viaggiatore, mentre il macchinista compone la sua sinfonia in chiave inglese facendo risuonare bulloni e ferro di questa astronave da sogno.
Mi ha letteralmente incantata, non ci sono altre parole.






E un paese da fiaba non sarebbe tale senza i suoi balocchi...

...e la sempreverde giostra dei cavalli!

 









3 commenti:

  1. non conoscevo questo paese delle fiabe... in Italia abbiamo certi posti che veramente non si finisce mai di scoprire la propria nazione... Adoro anche io andare all'avanscoperta di borghi, di tradizioni, e di manifestazioni per ammazzare la noia dei week-end

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  2. sono Bussola ... ho fatto un pò di casini con gli account

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    1. già, è proprio pieno zeppo di sorprese questo stivale, come la calza della befana!

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