E' da quando son salita a bordo di questa zattera che mi rigiro queste foto sotto gli occhi e tra le dita.
Aspettando le parole giuste per accompagnarle. Che non credo troverò nemmeno stavolta.
Sono foto importanti. A me care, carissime. Per molti motivi.
Era aprile. Due anni fa. Il piccolo era nato da poco. 39 giorni per l'esattezza. Eravamo all'alba della fine del puerperio. Quei quaranta giorni in cui lui era di fatto ancora dentro di me, anche se fuori.
Quei quaranta giorni dopo i quali, si dice, la bufera sia passata. A volte non è affatto così, a dire il vero.
Spesso la bufera comincia dopo.
Quei primi giorni sono scivolati via lievi. Nonostante le mie previsioni non fossero così rosee.
E' una mia radicata abitudine, che si potrebbe confondere con il pessimismo. Ma non lo è.
Mi preparo al peggio, che tanto se poi va bene è tutto di guadagnato. Anzi non mi preparo nemmeno tanto, a pensarci bene. Venga quel che ha da venire, poi si affronterà.
Così mi ritrovavo a vivere quelle nuove giornate una alla volta. A volte mi stupivo della calma e del silenzio che regnava comunque in quelle stanze. Chi avrebbe immaginato, passando sotto quelle finestre, che lì ci fossero una piccola bimba di venti mesi e un neonato di 40 giorni?
Non so se sia stato merito della campagna attorno, non se sia stata solo fortuna, non so se in qualche modo comunque qualche merito fosse anche nostro, della consapevolezza dietro alla nostra scelta di averne due, così vicini.
Sta di fatto che la "grande" non dava segni di irritabilità, gelosia, disagio per il nuovo arrivato.
E il nuovo arrivato...la sua presenza sapeva essere così lieve e delicata che a volte sembrava davvero ancora dentro alla mia pancia.
Stavo bene. Tanto bene. Mi sentivo forte, sicura, serena.
Portavo a termine le giornate senza drammi e tragedie. Routine e certezze erano rimaste al loro posto.
Nonostante le rivoluzione di una nuova vita tra noi e un cambio di casa alle porte.
Passeggiavo sotto casa, nel prato fuori dalla nostra porta di legno, sgarruppata e malconcia, che si apriva su quella ripidissima scala che ero riuscita a fare con pancione e bambina in braccio, idea che terrorizzava mia nonna, e che ora dovevo fare in due turni: prima il piccolo, poi la grande.
Facevo il pieno di tutto quel verde, di tutta quella pace.
Presto saremo andati altrove. Presto sarebbero cresciuti. E vivendo alla giornata sai che quel che oggi va bene, domani chissà, e quella pace si sarebbe potuta trasformare in caos da un giorno all'altro.
Ma non avevo senso preoccuparsene. A che pro? Godevo degli istanti, e tanto mi bastava.
Ci avanzava pure il tempo di godere del tempo.
Tempo per raccogliere mazzi di fiori.
Per sdraiarsi sull'erba, leggendo una storia all' una e sfamando l'altro.
Per giocare dietro l'obiettivo.
Per respirare quella nostra primavera.
Senza preoccupazioni, senza pensieri.
Leggeri come soffioni.
I nostri figli. La nostra famiglia. Noi siamo nati lì. Su quel prato siamo sbocciati come denti di leone.
Da quel prato siamo poi volati via, altrove, come soffioni.
Nelle foto: soffioni a Casavecchia, aprile 2012
Che bello vedere voi in quei soffioni...<3
RispondiEliminaChe bel post... secondo me sie riuscita ad accompagnare benissimo con le parole queste belle immagini e vi immagino distesi sul prato in un mare di soffioni. La mia seconda è nata in inverno (gennaio) e la tranquillità c'era ma era confinata fra le mura domestiche. Ora che sta per nascere il terzo/a accolgo le tue parole e le tengo come augurio per il nostro futuro a 5... Grazie
RispondiEliminae io tengo le tue parole come incoraggiamento per un piccolo grande progetto che non ci decidiamo a mettere "in piedi"...esperienze come la tua, serene e positive, fanno un gran bene e aiutano a scacciare sciocche paure.:)
Eliminache bellissimo post! brava!
RispondiEliminaRiesci a trasmettere serenità e gioia, attraverso queste parole e queste bellissime foto!
RispondiEliminaMa casanuova, è in mezzo al verde anche lei, vero?
diciamo che casanuova, pur essendo a due passi dal centro, un piccolo centro in realtà, è comunque in mezzo al verde: giardini, parchi, gli orti dei nonnetti del quartiere, e la campagna subito vicina, e poi anche se viviamo in appartamento abbiamo un piccolo cortile comune al piano terra, piccolo ma con un bel prato verde.
Eliminacerto passando da una fattoria di dieci ettari la differenza si sente...ma per ora va bene così!
grazie per le tue parole!
Bellissimo post e il tuo blog...ci siamo uniti ai tuoi lettori
RispondiEliminaClaudia
grazie, e benvenuti!
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