giovedì 5 giugno 2014

vacanze romane #3

Non sono tipa da grandi città, credo si sia capito. Questo non vuol dire che io resti indifferente al loro fascino, anzi. Solo si tratta di un'attrazione un po' ambigua, un po' odi et amo.
Resto tanto ammirata dalla loro grande bellezza quanto nauseata dal loro traffico puzzolente, eccitata dal brulicare di vita quanto spossata dalle moltitudini di gente.
Scovo contraddizioni ad ogni angolo, le registro parlottando tra me e me, quasi a fare un bilancio di pro e contro, utile a convincermi che, tutto sommato, sto bene dove sto, nel mio paesello di provincia.
Dico sempre che non potrei mai viverci in una grande città, eccezione fatta per Roma e per Parigi.
Forse perchè riescono comunque a preservare al loro interno angoli e quartieri in cui la vita sembra scorrere a ritmi più lenti, dove il caos del traffico e il marasma dei turisti resta un brusio lontano, appena percepito e pare quasi di poterci vivere una vita "normale", da villaggio.
Probabilmente la mia è un'idea mooolto romantica e son certa che romani e parigini non impiegherebbero tanto a smentirmi. Ed è anche vero che non ho all'attivo una lunga serie di città visitate nella mia breve vita di viaggiatrice, quindi parlo un po' senza sapere di cosa sto parlando.
Comunque poco importa: il risultato non cambia.
Dopo l'impatto dei primi giorni abbiamo iniziato a defilarci al motto di "via dalla pazza folla", rallentando il passo e indugiando lo sguardo.
E così tra una strada ombreggiata dall'edera, vetrine di botteghe artigianali, cortili assolati di atelier, piccoli bistrot ho lasciato andare uno dei miei sospiri sognanti.
E il pensiero l'ho fatto, eccome se l'ho fatto. "..ecco, io qui ci potrei anche vivere...".
Un giorno siamo scesi con la metro a Piazza del Popolo.
Da lì abbiamo preso Via Margutta, poi siamo risaliti per Trinità dei Monti e dopo due tramezzini su una panchina sotto il sole a Piazza del Popolo siamo saliti sul Pincio, per lasciar vagare lo sguardo su una Roma che splendeva sotto un cielo blu che di lì a poco si sarebbe rannuvolato nuovamente, come ogni pomeriggio.

Quando sei sul Pincio, sei a Villa Borghese. E io a Villa borghese non c'ero mai stata. Son felice di aver rimediato a questa lacuna.
Non ci siamo spinti molto dentro, visto il cielo che minacciava l'ennesima pioggia siamo rimasti nei pressi dell'entrata vicino a Piazza di Spagna, ponti a riprendere la metro in caso di bisogno.
Ma è bastato a farci respirare la pace di quest'angolo verde, così dentro al centro eppure tanto lontano dal frastuono.
E ci è bastato a ricordarci che con due piccoli viaggiatori al seguito servedavvero poco per godersi la giornata.
Che puoi anche portarli in giro per il mondo a vedere le migliori meraviglie, ma le loro risate su un giro di giostra sono il più sontuoso monumento incontrato in questo viaggio.
Una passeggiata all'ombra delle fresche frasche, un gelato su una panchina.
L'atmosfera serafica, quasi sospesa in un altro tempo, in un altro dove.
Un giro in barca su un piccolo laghetto.
Piccole cose, dal sapore naif. Un po' finte, devo ammetterlo. Ma quel pomeriggio era tutto per loro.
Senza turisti da scansare, senza quadri da guardare e silenzi da rispettare. Senza pietre antiche e statue cupe che da laggiù dove sono loro devono sembrare alquanto inquietanti.
Abbiamo tolto i panni dei giramondo per tornare a essere solo noi, solo famiglia.
Un pomeriggio all'insegna della spensieratezza, del gioco, a far finta di andare in montagna con quella barcarola verde. Sembrava di essere dentro a Mary Poppins, quando entra nel quadro di Bert e finiscono nella campagna inglese, tra tavolini liberty, fiere di paese e corse di cavalli da giostra.
E' uno dei miei pezzi preferiti. Figuratevi la gioia di trovarmici dentro.

7 commenti:

  1. bellissimi i tuoi diari di viaggio... sei passata non molto distante da dove lavoro.... vicino Fontana di Trevi

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    1. ma dai! a saperlo! ti chiamavo e ti offrivo un gelato da san crispino, conosci? ottimo gelato!

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  2. Che belle queste foto e questo modo tranquillo e sereno di visitare Roma (che ha il suo fascino, è innegabile!!!)

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    1. i giorni in cui siamo andati piano e senza pretetse sono stati in assoluto i più piacevoli, soprattutto per i piccoli.
      non è facile trovare il ritmo giusto, ma dopo un paio di giorni di rodaggio va molto meglio!

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  3. Belle le vostre frangette da Amelie Poulin :D

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  4. ehhhhhh si, a saperlo venivo a fare un giretto anche con voi!... la prossima volta ceh vieni a Roma fammi un firchioooooooooooo!. un abbraccio!

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