Questa volta non sono scappata in lacrime come l'anno scorso.
L'ho accompagnata a scuola, l'ho salutata dalla porta, sorridente e serena, mentre la maestra le infilava al collo il nastro con il suo tesserino e la sua foto. Quella foto in cui era ancora piccina, la stessa che ha sulla carta d'identità in cui ci sono più guance che capelli. Per non parlare di quella che ha il fratello...
Poi sono uscita, con calma, con il piccolo per mano, anche lui con il suo zainetto sulle spalle: "io e te andiamo in biblioteca, e poi al parco a far merenda." è stata la magra consolazione che ho potuto offrirgli.
Mi sono messa in fila con le altre mamme. E ho aspettato. Li ho visti uscire, tutti per mano, in fila per due. Lei chiudeva la fila, per mano con un'amichetta, tanto bionda quanto lei è mora.
E poi l'ho vista togliersi lo zainetto, caricarlo in quella stiva grande come la pancia di una balena e salire su quel pullman, grande come una balena.
Le ho sorriso, agitando la mia mano e se avessi avuto un fazzoletto sarebbe stato tutto ancor più bello. Con il sole già caldo nel cielo, il cielo azzurro senza nubi, spazzate via dalla brezza fresca che muoveva i rami frondosi carichi di tenere foglioline verdi sui tigli. Son momenti...
Fino alle quattro, ora in cui sono andata a riprenderla a scuola, il pensiero andava spesso lì, a lei, e ai suoi passi "sola" nel mondo. In certi momenti avrei tanto voluto essere una mosca per vedere la sua faccia stupita, i suoi occhi sgranati, i suoi attimi di distrazione col pensiero altrove. Per sentire le risate a bocca larga e le chiacchere sussurrate nell'orecchio dell'amichetta.
Ma nessuna ansia, nessun timore o pensiero catastrofistico.
Ero solo felice di saperla "in viaggio". E avrei voluto, golosa di attimi belli io, assaggiare solo un pezzettino, un angolo di quel panino ripieno di scoperte e avventure che si stava gustando.
Ma era tutto suo, come è giusto che fosse e come sarà sempre di più e sempre più spesso.
Andare per il mondo è quanto di meglio io possa augurare a loro.
Viaggiare, tanto.
In lungo e in largo, vicino e lontano. Con curiosità e stupore.
Amo vederli di fronte al mondo che si apre loro davanti, che sia un passeggiata nei dintorni, una gita in montagna, un pomeriggio al mare, una domenica al museo.
Io che da bambina ho viaggiato poco, quasi nulla, (e quel poco che ho viaggiato prima dei vent'anni lo devo alla scuola e tuttora sono assai indietro sulla tabella di marcia dei miei desideri da giramondo9, penso che sia una delle opportunità più preziose che ci siano per crescere ed imparare, e per godere della vita.
Spero di poterglielo garantire sempre, il loro diritto ad un pezzo di mondo.
Spero comprenderanno e condivideranno nel tempo la mia scelta di rinunciare a qualcosa, a piccoli vezzi e grandi vizi, pur di continuare a viaggiare.
E' l'unica cosa in cui valga la pena investire i propri soldi e le proprie energie: non c'è capo di abbigliamento, accessorio per la casa, giocattolo, macchina o aggeggio tecnologico che per me valga nemmeno la metà della possibilità di muoversi.
E un viaggio, una volta fatto, non si rompe, non passa di moda, non ti stufa, non lo butti in sgabuzzino tra le cianfrusaglie che non sai più perchè ce l'hai, non te lo ruba nessuno.
Un viaggio è per sempre, altro che un diamante...
(le foto sono state scattate all'Oasi di Cervara, in una assolata domenica di maggio)
meraviglia delle meraviglie!!!!!
RispondiEliminabella questa oasi! Immaginavo avresti parlato del prossimo viaggione (quando partite?) ma questo viaggissimo fa ancora più emozione
Pisti inizia a restare giù nel cortile comune coi bimbi più grandi (che lo guardano molto incuriositi, penso lo trovino molto esotico e si chiedano se capisce il francese...) e a noi fa di uno strano!!
un bacioneoneone
come è vero e bello tutto quello che dici!La gioia di vederli " partire", zainetto in spalla, amichetta per mano, lanciati nelle loro prime gite da soli, senza genitori.
RispondiEliminaE l'augurio che fai ai tuoi figli, il più bello davvero: viaggiare, diventare davvero cittadini del mondo, vedere, conoscere, scoprire, confrontarsi.
noi,genitori giovani e a volte, come dice mia figlia, un po' incoscienti, giravamo in tenda canadese......Con tutti e tre! Poi siamo andati per ostelli, in rifugi in montagna, sempre con...pochi soldi e tanto entusiasmo: e loro si ricordano ogni cosa vista, assaggiata, ascoltata. E da grandi hanno continuato da soli...così tanto che Giulia è tornata a vivere in Italia 18 mesi fa, dopo quasi 5 anni di permanenza all'estero: è tornata con un compagno, un bellissimo bambino e la ricchezza dentro!
un grande abbraccio, grande mamma.
Emanuela
Bellas fotos. :))
RispondiEliminaNon posso che essere d'accordo. Anch'io credo che i soldi spesi in viaggio siano quelli spesi meglio!
RispondiEliminaBellissimo post. C'è tutto, dentro.
RispondiEliminaAndare per il mondo, con stupore e curiosità, lontano ma anche vicino. E'ciò che voglio anche io per la mia famiglia e voglio che le bambine imparino a desiderarlo quanto lo desidero io.
Bacio
Vero, vero, vero.
RispondiEliminaI ricordi di viaggio, ciò che impariamo muovendoci, non ha prezzo.
Come emozioni e sentimenti e, secondo me, il lusso di trascorrere del tempo con amici veri.
La sua prima gita...al pensiero mi si richiude la gola dall'emozione.
Spero di essere anche io più preparata, la prossima volta.