giovedì 21 maggio 2015

mani, barchette e tuffi

A volte glielo vedo fare. Spesso con gli oggetti più disparati: la copertina di un libro, la scatola della pasta, una base dei lego, il cuscino.
Scorrono l'indice, pigiano, ripiagiano, verso l'alto, verso il basso, di lato.
Movimenti digitali, letteralmente, di bambini nati nell'epoca dei touch screen.
E mi sento un po' vecchia, lasciatemelo ammettere senza vergogna, quando mi stupisco di fronte a questi nuovi giochi che sanno di diavolerie moderne.


Come quella volta al nido, quando ancora lavoravo: un giorno avevo portato la mia reflex, quella analogica.
Stavo scattando un po' di foto quando un piccoletto, due anni o poco più, mi viene vicino, "mi fai vedele foto?" dice, allungando la mano verso la macchina per girarla e poterne vedere il retro: "ov'è foto?" mi chiede.  
"Dentro, nel rullino." è stata la mia ovvia quanto obsoleta risposta.  
"os'è lullino?"
Ecco appunto.
Una decina d'anni fa io ancora andavo a pellicola e bambini di due anni già guardavano foto in tempo reale.

Ora io non voglio passare per quella antiquata, si stava meglio quando si stava peggio ( se si stava peggio un motivo ci sarà, no?), ai miei tempi, e le cose di una volta come loro nessuno mai...e altre intollerabili frasi fatte da circolo degli anziani.
C'è un mucchio di cose di quest'era moderna, tecnologica e digitale che mi garbano. Prima su tutte la fotografia, per esempio. Se pochi anni dopo l'episodio della "vecchia, il bambino e la reflex" non fossi entrata in possesso di una macchian digitale c'avrei messo il triplo degli anni ad imparare quelle quattro acche che ho imparato.
Comunque sta di fatto che la tecnologia in casa nostra non è che abbondi, soprattutto quella declinata in versione giocattolo.
E i miei figli, a differenza di molti loro coetanei mi sto rendendo conto, non hanno un tablet. E nemmeno lo usano, visto che nemmeno noi ce l'abbiamo.
Eppure l'indice da touch screen ce l'hanno.
Forse in questo ha influito il mio essermi convertita un paio di mesi fa ad un dispositivo telefonico moderno abbandonando così il mio cellulare anni novanta, che non faceva manco le foto e aveva un display bianco e nero che al massino ci giocavi a snake.
Insomma qualcuno che usa l'indice come gli uomini di questi secolo sono ormai  avezzi a fare ora ce l'hanno sotto gli occhi. Ma, vi garantisco, loro "giocavavno al tablet" già da prima.

Nulla di male, suvvia. Però.
Però ci sono molte cose che due ditina devono e possono imparare a fare.
Non vorrete mica mettere in uno sgabuzzino il pollice opponibile e la presa a pinza: hanno pur sempre fatto la fortuna dell'uomo. (E la sventura del pianeta per molti versi a dirla tutta).
Stringere, afferrare, spostare, tirare, piegare, unire, infilare, abbottonare. Modificare le cose con l'azione, a seconda della forza che decidiamo di imprimere nel movimento, la delicatezza o la velocità con cui compiamo certi gesti...ecco sarebbe un po' un peccato se queste nuove generazioni disimparassero tutto ciò, no?

Credo sia per questo che mi piace creare giocattoli, più di tutto. Perchè ad un pannello di feltro, ad un ritaglio di pannolenci, un bottone, uno spago, una perlina possono affidare l'importantissimo compito di far compiere piccoli grandi prodigi alle mani di un bambino mentre inventa storie, scopre il mondo, cresce ed impara.



I miei pannelli gioco nascono così. Un'alternativa al quiet book. Possono essere appesi alla parete per decorare la cameretta e portati con sè per giocarci sul divano, in macchina, in sala d'attesa dal dottore. Fanno meno baccano di un giochetto interattivo elettronico con lucine e lucette, non consumano batterie, sono leggeri e se cadono non si fanno un accidenti.


E poi, (e qui mamme sensibilone preparate i fazzoletti) quando i vostri bimbi saranno ormai cresciuti e non ci giocheranno più, potrete sempe tenerli appesi in casa e guardandoli ogni tanto rivedere le manine paffute e curiose che avevano una volta quegli insopportabili adolescenti che ora vi girano per casa, cuffiette nelle orecchie e testa china su chissà quale altra nuova diavoleria moderna!

Questo quadretto marinaretto al sapor d'estate lo trovate nel mio shop, su Alittlemarket.
E con questa creazione, ed latre giocose decorazioni per la cameretta dei più piccoli, partecipo al Trampolino dei creatori, il primo concorso nazionale indeto da A Little Market per i suoi creatori.
Io partecipo nella sezione arredamento, e se vorrete votarmi questo è il link a cui potrete darmi il vostro voto.
E sono previsti premi anche per chi vota: buoni da spendere su A Little Market!
Correte e votate tutti!








9 commenti:

  1. che meraviglia e che voglia di mare:-)) votato!!!!

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  2. é bellissima la barchetta, l'idea... tutto!
    anche il tuo post leggermente malinconico che scorreva così bene che nemmeno me ne sono accorta e già era bello finito. donna antiquata con la macchina analogica con vecchio rullino.
    beh, ti confesso che anch'io qualche anno fa la usavo. e mi sa che ci tornerò.
    ;-)))
    complimenti ancora per la barchetta, la protagonista di questo quadretto marinaretto.

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    1. ogni tanto l'ho ripresa in mano anch'io. l'ultimo rullino però c'è rimasto dentro così tanto che le foto sono uscite tutte gialle, con una bella patina da anni settanta! comunque le srò sempre molto grata, a quella prima reflex usata. mi ha aperto un mondo. grazie per il bellissimo commento, davvero.

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  3. Uh, come ti capisco... anche qui poca tecnologia, ma bimbi già tecnologici...
    Questo quadretto è uno spettacolo!

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    1. io a volte con loro inizio a sentirmi come mia nonna quando mi chiede di accenderle il televisore...e inizio a credere che ai loro occhi inizio ad avere proprio l'aspetto di una vecchietta retrò! grazie Daria.

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  4. Voto e condivido... bellissima l'idea e molto ben fatta la realizzazione, lo so bene quanto tempo ci vuole a fare tutti quei punti festone tutti uguali...

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    1. tutti tutti uguali magari...diciamo che faccio del mio meglio, poi iniziano ad incrociarmisi gli occhi e a ingarbugliarsi il filo e tanti saluti ai punti tutti uguali. Ma il bello è anche quello, no?!? grazie Silvia, sei sempre di grande supporto e motivazione!

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  5. tra il gioco meraviglioso che hai creato ed un tablet se permetti non c'è storia?
    E posso dirla tutta, da vecchia nonna? A me vedere un bimbo di due/tre anni che gioca con un tablet mette anche un po' di tristezza......Ma vuoi mettere la meraviglia di vedere mamma che crea un gioco per loro o di un gioco creato da loro stessi? E se è vero che l'una cosa non esclude l'altra, è pur vero che si vedono sempre più bambini che giocano con il tablet e sempre meno bambini che sanno usare la fantasia per riempire il loro tempo e che hanno frequenti...crisi di noia!
    un abbraccio
    Emanuela

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