sabato 7 aprile 2018

trenta dì: marzo

Gli istanti, gli angoli, i ricordi. 
Tutto quello che ho inquadrato e colto dietro la lente in questi giorni di marzo. 
Con nelle orecchie questa musica.
-1 marzo 2018-
Mi sono sentita spesso come questa mattina di marzo. 
Lì lì, sul punto di fiorire, messa ancora a riposo, ad aspettare, a rimandare. 
Ostaggio di inverni indecisi e dubbiosi, e dei loro colpi di coda tardivi. 
Intanto guardo fuori e mi godo il paesaggio, imbiancato ed incantato.
Ho imparato ad aspettare.
Ho imparato ad accettare. 
Ho imparato a lasciar andare. 





-16 marzo 2018-
Da quando collaboro con dei progetti di outdoor education il mio rapporto con il "cattivo" tempo è decisamente cambiato. 
Decisamente in meglio.
Perché nessun giorno è sprecato. 
Perché sto imparando a passeggiare anche mentre piove, e senza ombrello.
Perché sto scoprendo che stare con i piedi nel fango mi piace. 
Perché ogni goccia di pioggia che cade oggi è divertimento assicurato domani, soprattutto se ti circondi di bambini.
Perché sto fuori, sotto il cielo e sopra la terra un sacco di tempo. 
E che bene che si sta.










-3 marzo 2018-
Ora che finalmente ha nevicato anche qui. 
Ora che un micropupazzo di neve ha preso forma nel cortile sotto casa. 
Ora che ho visto Venezia vestita di un lieve velo bianco. 
Ora che marzo è qui, e alle 6 il giorno si può ancora chiamare pomeriggio, e il buio tarda ad arrivare. 
Ora che le giunchiglie nei cortili dei nonnetti del quartiere hanno fatto capolino da sotto la terra dura e fredda con le loro foglie verdi e tenere. 
Ora che sulla "collinetta" sotto casa sono spuntate le violette. 
Ora sì che inizio ad avere voglia di te, primavera che aspetti dietro l'angolo di questa manciata di giorni di fine inverno.
-5 marzo 2018-
Quella di ieri è stata una bellissima, semplice, ordinaria domenica. 
La mattina passata in casa: chi leggeva, chi studiava, chi disegnava, chi ricamava, la televisione spenta, la musica accesa.
Risotto di rape rosse e gorgonzola per pranzo, e poi via in treno verso Venezia. 
Una passeggiata per calli e campielli, un giro alle Gallerie dell'Accademia, e un aperitivo fronte squero. 
Tappa da @orientexperience2 per prendere la cena da asporto da portare a casa prima di risalire in treno. 
Poi, dopo una giornata all'insegna della lentezza, della mobilità sostenibile, dell' arte, della cultura e dell' integrazione, sono andata a votare, con una calda sciarpa rossa intorno al collo.

-12 marzo 2018-
Ho passato la domenica a guardare vecchie foto, e a sognare nuove mete. 
La pioggia battente fuori dalla finestra, un velo di malinconia dentro, la voglia di essere altrove.
A volte questo "qui e ora" mi va un po' stretto ed è tra i ricordi e i desideri che ritrovo la mia strada e il mio posto nel mondo.




-25 marzo 2018-
Quest'ora in più di luce ci voleva proprio. 
Questa domenica di sole e lentezza ci voleva proprio. 
Questo marzo, lungo, ricco e pieno di fermento, ci voleva proprio.
Questa primavera, che finalmente è arrivata, ci voleva proprio. •


-27 marzo 2018-
#linquadrabilequotidiano, in questi giorni. •
Il mio tempo é preso in ostaggio da faccende di cui farei volentieri a meno in questi giorni.

Il tempo si è fatto più mite e tiepido. 
Le finestre aperte, l'aria profumata,il canto degli uccellini che entra in queste stanze addolcisce la sempre noiosa questione delle faccende di casa in questi giorni. •
Il tempo di sedermi a ricamare, di scrivere lunghi post di viaggio sul blog, di poter infilare due cose e valigia e partire é quel che mi manca di più in questi giorni.

Il tempo di fermarmi, prendere fiato, fare un respiro profondo, incantarmi di fronte alla finestre aperte, cogliere un granello di luce tra strati di polvere é un'ancora sicura mentre navigo in questi giorni.



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