sabato 11 marzo 2017

viaggi fatti a mano

Ho deciso di ricominciare a scrivere di viaggi, qui su questo mio piccolo polveroso blog.
Perchè è una delle cose che più amo fare: viaggiare e raccontare poi, per parole e immagini, più per immagini che per parole.
Ho smesso per un po' credendo non ci fosse alcuna attinenza tra la voce creativa ed artigiana che parla qui su queste pagine e quella viaggiatrice che parla forte, e di continuo, dentro di me.
Temevo di creare confusione, di perdere di vista il target, e tutte quelle altre "linee guida" di branding e marketing che mi sono infilata in testa leggendo qui da quando ho cercato di rendere il mio creare e cucire la mia principale attività.
Ho creduto erroneamente che se questo doveva essere un "craft blog" (e niente mi impedirà di pensare alle sottilette ogni volta che sentirò questa parola) non poteva assolutissimamente essere pure un travel blog. Come se tutto dovesse essere per forze etichettato e diviso in compartimenti stagni.
Che poi con tutti i travel blogger che ci sono in circolazione, che viaggiano di professione 11 mesi e mezzo all'anno di cosa vuoi che mi metta a parlare io?


E invece è anche navigando per il grande mare del web in cerca di spunti per i miei viaggi che mi è tornata voglia di parlare dei miei, di ridare fiato alla mia voce raminga e spazio a quel che i miei occhi catturano dietro all'obiettivo.
Sarò onesta.
Io certi, di travel blog, non riesco proprio a leggerli. All'inizio pensavo fosse solo invidia, verdissima invidia: questi che vanno da una parte all'altra del globo terracqueo spesati di tutto o quasi in cambio di racconti, foto, recensioni.
Poi mi sono resa conto che oltre a quel pizzico di invidia c'era anche una sensazione di noia, dejà vu, disinteresse.
Ma questo è un discorso lungo, articolato, pure un pizzico polemico, lo ammetto, che ora non ho tempo, modo e forse nemmeno voglia di fare.
Magari un giorno, ma oggi no.

Oggi mi basta tornare qui e prendere l'impegno, con me stessa in primis, di ricominciare a scrivere anche di viaggi.
Perchè finalmente ho compreso che viaggi e creatività, artigianato e scoperta sono mie passioni, sicuramente le più grandi, quelle che animano il mio essere.
E che hanno pari dignità di stare qui, in questo mio spazio di condivisione.
Che il mio viaggiare è profondamente connesso col mio essere creativa e artigiana.

I nostri viaggi non sono preconfezionati.
Non ci vengono messi nelle mani e sotto i piedi da altri che li preparano ed impacchettano in itinerari serrati uguali per tutti.
Ce li cuciamo addosso, con ore di studio e ricerca, dopo che che l'ispirazione ha fatto scattare quella magica scintilla che ti fa pensare "Lì e ora" è dove vorrei essere.
Mettiamo su carta ipotesi di itinerari, disegniamo mappe prevedendo tappe e sognando orizzonti, studiando distanze, tempi alla ricerca del giusto equilibrio e di un ritmo che sia lento a sufficienza per farti cogliere quante più sfumature possibili.
E' come creare un cartomodello: deve avere le nostre misure, cercando di sfruttare al meglio la stoffa che abbiamo a disposizione.
Quando poi è tutto pronto per la partenza e le valigie son fatte è solo una volta tornati a casa che sapremmo se quell'abito ci calzava davvero a pennello, se siamo stati bravi e non ci andava troppo stretto.
Non è sempre facile, ovviamente parlo di viaggi itineranti, o in città particolarmente grandi, in cui, in un lasso di tempo sempre troppo breve per me, quel che più vorrei è riuscire a cogliere l'anima di un posto più di ogni altra cosa.
Ma quando poi ci riesci cominci subito a pensare al prossimo viaggio, a sognare un altro pezzo unico di luoghi e di momenti, sapori e odori, colori ed atmosfere, irripetibili ed indimenticabili.
Sono viaggi sognati a lungo, vissuti piano, fatti a mano.




Le foto di questo post risalgono al settembre scorso, quando nell'ultima settimana di vacanze estive siamo partiti per il Conero, nelle Marche. Nelle bellissime Marche, aggiungerei.
Nell'unico giorno di pioggia davvero battente ci siamo rifugiati nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano.
Un luogo densissimo di storia in cui una guida, brillante e coinvolgente, ci ha accompagnati in un viaggio a ritroso nel tempo, lungo quanto la storia dell'uomo, affascinante quanto un bellissimo romanzo. 
Alla fine del percorso i bambini hanno immerso le loro mani in una tinozza piena di acqua e poltiglia di carta straccia e colla per creare il loro foglio di carta filigranata, che hanno portato a casa alla fine di quel breve ma intenso viaggio, appena un giorno prima di tornare a scuola.
Quale migliore modo di tornare sui banchi?




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