lunedì 24 agosto 2015

Colori ghiacciati per estati torride

Sembrerebbe proprio che sia finita. Insomma guardando come stanno le cose ad oggi, a questo momento.
Stamattina dopo colazione mi sono seduta in cucina, da sola, vicino alla finestra. Ho guardato fuori per un po', tra il malinconico e il pigro.
Non potevo fare a meno di pensare che mi dispiace, mi dispiace molto che stia finendo.
Come sempre nei confronti del tempo ho questa percezione vagamente schizofrenica: un attimo mi sembra che non passi mai, l'attimo dopo mi chiedo dove diamine se ne sia volato.
Ci sono ancora alcune cose che mi sarebbe piaciuto fare. Cose lasciate lí, iniziate e non finite. Posti in cui andare, avventure da vivere, esperimenti da provare.
Ghiaccioli in freezer da finire. Chi ci riesce con questo frescolino? Brrr, noi no di certo.

Comunque, niente panico.
Keep calm and aspetta qualche giorno che il caldo tornerà. Dicono.
Se dovesse tornare, o se da voi non fosse manco mai andato via, ecco un giochino utile e dilettevole, un'attività sporchevole ma non troppo, rinfrescante e coloratissima, perfetta per i giorni di calura appicicosiccia e per imparare la misteriosa ed affascinante faccenda dei colori secondari.
Inizio con una confessione: la paternità dell'idea non è mia. L'ho copiata paro-paro da una delle attività che ha fatto a scuola la mia bimbetta l'anno scorso.  Quindi brave le maestre!

Gli ingredienti li vedete nella foto in alto: bicchieri di plastica e tempere nei tre colori primari.
Il resto è facile facile facile.

lunedì 17 agosto 2015

a quiet summer book: il mio libro per le vacanze

Stamattina alle 7 in un sol colpo e ripetuti squilli di sveglia ho archiviato il capitolo vacanze di quest'estate e pure l'estate stessa sembrerebbe, viste le temperature (brrr) e i cieli bigi e uggiosi.
A confermare il brusco e repentino cambio di rotta ci ha pensato mia figlia che, dopo essersi rintanata sul divano con una copertina di lana (freddolosa figlia degna di sua madre) si è andata a cambiare uscendo dalla cameretta con pantaloni lunghi, maglia a manica lunghe, ma senza maglietta della salute sotto che è pur sempre agosto, e calzini antiscivolo ai piedi.
Ma questo è quel che accade qui, fra le nostre quattro mura in quest'angolo d'Italia. Scommetto che per molti è ancora, e ancora sarà, tempo di vacanze, sole, mare, bagagli, partenze, spiagge, sabbia e tuffi. La bella vita insomma.
E allora dedico a voi, fortunelli vacanzieri, la mia ultima fatica di panno e filo, cucita a mano nei pomeriggi assolati di luglio nella terrazza ad est di casa mia, dove soffia sempre una gradevole brezza e le cicale cantano instancabili.

E' un piccolo libro di panno, senza parole.
Per questo si chiamano quiet book, mica perchè dovrebbero far star zitti e buoni i bambini, anzi...è proprio perchè non hanno parole che un bambino può leggerli e ciarlare quanto gli pare e come gli piace.
Come sempre ci ho messo dentro figure semplici, colori in quantità, giochini  e attività per stimolare la fantasia, il linguaggio, la motricità fine (vuol dire i movimenti delle e con le mani, non è una parolaccia).
Ma soprattutto è allegro e zuccherino, fresco e leggero, molto naif e vagamente poetico, proprio come una filastrocca.

mercoledì 12 agosto 2015

conchiglia

CONCHIGLIA

Mi hanno portato una conchiglia.

Dentro le canta
un mare di mappamondo.
Il mio cuore 
si colma d'acqua
con pesciolini
d'argento e d'ombra.

Mi hanno portato una conchiglia.

(Federico Garcìa Lorca) 

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