sabato 7 settembre 2013

Valsugana: Arte Sella

C'è un posto speciale, lì in Valsugana.
In un punto in cui le pendici dei monti si addolciscono e fanno spazio ad una piccola valle dai grandi prati in cui il sole splende ampio.
E' la val di Sella, appena sopra Borgo Valsugana.

C'è un posto speciale, lì in Val di Sella.
Si infiltra nel bosco, in un sentiero ombroso.
Il torrente scorre placido lì vicino.
Alberi, pietre e foglie ovunque.
E la mano dell'uomo, che gioca nel bosco come un bambino, ha lasciato qui e là traccia delle sue fantasie.
Arte e natura si intrecciano in una lenta danza a due.
Sulle note di una melodia che è brusio di piccola vita in costante movimento e attività.
Note di acqua, di volo di uccelli, di saltar di cavallette e di vibrar d'insetti tra foglie e rami.
Senza frastuono alcuno.
Si chiama Arte Sella.

Non starò a spiegare come arrivare, dove parcheggiare, cosa fare.
C'è un ottimo sito, esaustivo di ogni informazione utile.
Voglio solo metter giù i miei ricordi e suggestioni, e i commenti della mia treenne.
E qualche piccolo consiglio per chi volesse andarci con dei bimbi piccoli.

Arte Sella è una bellissima iniziativa di installazioni nel bosco.
Nata nel 1986, ha incontrato ai suoi albori qualche difficoltà nell'affermarsi, specialmente tra la popolazione locale, perplessa di fronte a queste "stramberie moderne da artisti".
La costanza, la caparbietà, l'impegno di chi crede fermamente e fortemente nel valore di quel che fa ha permesso che Arte Sella non si sia mai fermata, e seppur con qualche rallentamento e momento buio lungo la strada, ha continuato a crescere ed ora vanta una fama che valica i confini del Trentino.
Le installazioni, opera di artisti italiani ed internazionali, sono tutte realizzate con materiale reperibile sul posto: rocce, sassi, pietre, rami, alberi, foglie.
Alcune opere sono realizzate con l'ausilio di materiale necessario alla costruzione stessa dell'installazione, o tramite una trasformazione precedente della materia offerta dal bosco (assi e travetti di legno, anziché rami e tronchi; lastre di pietra sagomate anziché rocce...).
In altre invece non c'è altro che natura...

Ogni anno nuove opere prendono vita, mentre altre intanto lasciano che pezzi di sé tornino al suolo, neve dopo neve, pioggia dopo pioggia, sole dopo sole si trasformino in altro, in materia fertile per nuovi cicli di vita.
E' una land art su scala minore, dove l'intervento della mano  dell'uomo non è mai invadente, non stravolge ma asseconda, non trasforma ma interpreta le naturali inclinazioni del bosco.

Ti senti all'interno di un mondo fantastico, dove l'archetipo del bosco si fa meno cupo e diventa gioco.

Propone nuovi punti di vista, offre prospettive e vie di fuga, giochi di luce e ombre.


E per un bambino è meglio del luna park.

All'entrata un piccolo parco giochi accoglie grandi e piccini con le sue case nei tronchi.




Un grandissimo cannocchiale, che se sali lì su quel sasso e guardi nel buco è la cima di una montagna che risponderà al tuo sguardo curioso.







Gallerie di tronchi, in cui rincorrersi e giocare a nascondino.



O di rami intrecciati, dove giovani fuscelli si arrampicheranno crescendo e coprendo tutto di foglie e ombra.



Un girotondo di rami, con i piedi per terra e una ciotola di sasso per raccogliere l'acqua del cielo.



Grandi costruzioni, incastri di legno, precisi, regolari, misurati da cui guardare  porzioni esatte di cielo lassù.




o sedersi in cerchio e sentirsi dentro agli ingranaggi di una meridiana.





Tronchi intagliati a far da cornice al bosco.



Trottole giganti.



E  il guscio di una lumaca enorme, posato lì ai piedi di un albero.
O sarà dentro a dormire?



Una giraffa distesa a terra.



Oblò di pietra liscia, in cui lo sguardo rimbalza e rotola via.





Grosse palle di pietra,  tonde tonde che sembrano pronte a rotolare via.


 Un piccolo villaggio da capanne di legno.


Costruzioni di pietra  (" guarda mamma, un trullo!") e dietro la porta tutta la magia di una camera oscura.



Incantevoli e magiche tane di rami intrecciati, leggere e affusolate da sembrare fatte di fili, bizzarre opere di laboriosi bachi.



Sembra che un alito divento potrebbe portarsele via.
E allora abbracciano rami, tronchi, in un gioco di intrecci in cui il sole si infiltra, caldo e luminoso, e piccole finestre si aprono come quadri appesi al muro.



Arte Sella prevede due percorsi.
Uno, il più lungo e gratutito, si snoda lungo un sentiero nel bosco e servono circa due ore per vederlo tutto.
Noi, che l'avevamo già fatto varie volte, prima di avere bambini, ce lo ricordavamo comunque semplice e facilmente accessibile.
Eravamo quindi convinti che saremmo riusciti a farlo anche con il passeggino, più marsupio, nel caso, molto probabile, in cui anche la grande si fosse stancata di camminare ad un certo punto.
Ma, vuoi perché il nostro passeggino non è un modello all'avanguardia, vuoi perché  avevamo fatto tardi, c'era fame nell'aria...insomma abbiamo rinunciato a questo pezzo, pensando che saremmo riusciti a farlo più tardi, dopo esserci rifocillati, e provando solo con marsupio e fascia.
Abbiamo quindi fatto tappa nell'area picnic per farci un pranzetto a base di pane, formaggio e pomodoro.
Ci siamo poi dedicati alla seconda parte di Arte Sella, la più piccola, durata del percorso stimata in trenta minuti, e a pagamento ( 6 euro gli adulti, gratis i bimbi, non ricordo fino a che età, ma fino a tre anni sicuro).
Le opere delle foto sopra sono tutte di quest'area qui. E ne manca pure qualcuna.
Questo per dire che anche la parte che doveva essere più "sbrigativa" noi non siamo riusciti a liquidarla in mezz'ora. Ma neanche in due mezze ore.
Intanto perché a passo di bambino si va più piano.
Non solo perché i passetti sono più brevi, ma soprattutto perché l'osservazione è più curiosa e attenta, perché domande infinite e stupore divertito richiedono lunghe pause e la fruizione delle opere prevede un'interazione giocosa molto attiva e difficilmente arrestabile.
Quindi il nostro pomeriggio è volato via così.
Camminando e giocando fra arte e natura.
L'altro percorso ovviamente poi non l'abbiamo fatto: era tardi ed eravamo "sazi" così, non saremmo certo stati in grado di fare di più, soprattutto i piccoli.
L'ideale sarebbe dedicare un giorno a ciascun percorso, e comunque senza passeggino, specialmente quello più lungo, perché il sentiero è più stretto e di difficile accesso ( la signora al punto accoglienza ci aveva in effetti demotivato un po', e aveva le sue buone ragioni).
Ce lo teniamo buono per un'altra occasione, quando tutti e due saranno cresciuti abbastanza da reggere la camminata senza necessità di supporti.


Intanto ci teniamo il ricordo di questa bella esperienza.



8 commenti:

  1. Che meraviglia!
    Grazie per la segnalazione, mi sa che ora mi apro un file di tutte le cose che vorrei fare in Trentino (la mia regone preferita in assoluto) e ci metto Arte Sella al primo posto!

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  2. oh che belle le foto dle sito, con la neve e' ancora piu' suggestivo!

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  3. @ sfolli: Sì è un posto proprio magico. E con la neve, che è magia allo stato "solido" incanta ancor di più!

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  4. Sembra tu abbia raccontato una gran bella ed emozionante favola..deve essere bellissimo!!
    Buona domenica!!

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  5. @ francesca: è un posto bellissimo, lo consiglio davvero.
    a presto!

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  6. oddio avevo perso questo post... ma che post da sogno è?!?!?! non mi è proprio a portato di mano ma spero che prima o poi ci farò un salto... è fantastico

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  7. @ bussola: sì,sì un salto prima o poi bisogna farcelo.
    ma anche una lenta ed assorta passeggiata!

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  8. bellissima gita! E' da un po' che ci penso e quest'estate ci andremo di sicuro ..le orsette avranno 3 anni e mezzo e 1 anno e mezzo. Noi amiamo fare passeggiate in montagna e siamo attrezzati con lo zainetto per i bimbi!

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