venerdì 4 settembre 2015

trenta dì: agosto

Tirare le somme di questo agosto è un po' tirare le somme di tutta l'estate.
Tirare le somme di quest'estate è un po' come tirare le somme degli ultimi cinque anni.
Tirare le somme di questi ultimi cinque anni è un gran lavoraccio, emotivamente faticoso e terribilmente lacrimogeno.
E dato che la matematica non è il mio forte, e i bilanci, o mamma i bilanci vi prego no, passerò ad illustrare solo il, tutto il meglio di questo caldo, faticoso, estenuante, luminoso, indimenticabile agosto.


Agosto è stata vacanza. Poca ma buona.
Agosto è stato mare. Il solito mare. Il mare qui vicino.
Con le sue affollatissime calli colorate, il profumo di pesce ad ogni angolo, il baccano dei vacanzieri d'agosto, le zanzare moleste e il sole costante nel cielo e il sale sulle ciglia bagnate, la sabbia scura, la bassa marea, i pescatori e i cigni in mezzo a bagnanti ed ombrelloni.
Una vacanza nella "stessa spiaggia, stesso mare", che per una come me, afflitta da una terribile sensazione di ritardo sulla tabella di marcia intorno al mappamondo, è quasi peggio di starsene a casa.
Ma siccome starsene a casa tutta l'estate con dei bambini è un'impresa dalle dimensioni ercoline e dai risvolti tragici va benissimo pure una settimana, una sola, sette giorni tondi tondi alla "stessa spiaggia stesso mare".
Ed è stata una vacanza "bambina", di quelle che io non ho avuto mai.
Spiaggia tutti i dì, mattina e pomeriggio, gelati, infiniti bagni e altrettanti castelli di sabbia, balene gonfiabili con cui giocare in acqua, paguri e granchietti da raccogliere nel palmo della mano per poi lasciarli tornare alla molle sabbia. Giri la sera in risciò, scampanellando come pazzi per le calli del paese e giri in bici tra lagune e casoni dei pescatori.
Una bella vacanza, nonostante sia cominciata con uno di quei miei tipici brontolii che non riesco a far tacere, stupidamente insoddisfatta e preda di una fame di mondo un po' bulimica.
Poi il bello, il semplicemente, banalmente, ordinariamente, indiscutibilmete bello di una vacanza al mare prende il sopravvento e finisce che al venerdì sera, prima di rientrare a casa dalla mia bocca non più contratta in una smorfia di disgusto e noia esca un flebile e malinconico..."di già?..."









Agosto mi ha lasciato due bambini sempre un po' più grandi sulla porta di casa. Uno che a breve inizierà la materna, lasciando vuoto questo nido. Voi non ditelo in giro ma quando ci penso sono già pronta con una bottiglia di quello buono da stappare.
Uno che ormai chiacchera per venti, inventa mondi e storie fantastici e strepitosi, che passa dal "sono un supeleloe, iee" al "non mi plendelai,  blutto mostlo cattivo" al "elo un gattino piccolo, elo appena nato, meo meo meeeo", con un'abilità interpretativa davvero degna di nota. 
In tutti questi strabilianti progressi non abbiamo ancora capito dove abbia messo la "erre" e se prima o poi sbucherà fuori. Vi faremo sapere.
In compenso però è diventato un asso della barzelletta, "balzelletta", pardon.
Tipo "un signole pensa che una albelo fosse una lumaca. ahahaha che lidele, che lidele". 
E ride, eccome se la ride. Se la ride talemente tanto di gusto che non puoi fare a ameno di ridere anche tu. A quel punto lui continua e non la smette più. Un mago del non sense, davvero.
Capace allo stesso tempo di analisi sintetiche e pertinenti, lucide e inattacabili. 
Una sera in vacanza, passeggiando sul lungomare dal niente se ne è uscito con un "c'è più gente che acqua". 
Ovvero l'agosto italiano in poche semplici parole. Di un bambino di tre anni. 
Ha un futuro come vignettista, secondo me.



L'altra invece ha compiuto cinque anni. Cinque. (Quando ci penso mi piglia un colpo.)
Eravamo al mare. Abbiamo festeggiato con un muffin del panificio e cinque candeline, che da mamma e papà previdenti avevamo portato via da casa, assieme alle solite sette valigie borse piene della qualsiasi.
Dopo colazione siamo andati al bazar sul viale a farle scegliere il regalo di compleanno. Un gioco gonfiabile con cui fare pazzie in acqua, uno di quei giochi che io da bambina ho sempre voluto e mai avuto. Poi tutto il giorno in spiaggia e la sera una pizza. E un gelato. Di quelli self service, su cui puoi mettere sopra tutta le corbellerie colorate, dolci e sgranocchiose che vuoi, facendole scendere da dispenser che sembrano usciti dalla fabbrica di Willie Wonka. "che buono. è il gelato che ho sempre desiderato mangiare" ha detto con aria sognante e voce melliflua di chi sta vivendo come in una fiaba.

Tornati a casa però si è fatto festa come si deve. E per il terzo anno di seguito ha voluto la torta la cioccolato, quella con le caramelline. Ormai eletta torta ufficiale del suo compleanno. 



Ad agosto poi ho lavorato più di quanto fossi in grado di fare. Ed infatti adesso tendo all'esaurito e bramo l'apertura delle scuole come un oasi di pace e silenzio. 
Ho lavorato per me, poco in realtà, ma comunque non mi sono mai fermata. 
E ho lavorato come mamma. Perchè se c'è un momento in cui una mamma a tempo pieno lavora davvero tanto, davvero troppo è quando i bambini sono in vacanza. E finchè sei a zonzo per mari e monti è tutto bello, tutto semplice, tutto "life is beautiful". Quello è vincere facile, sappiatelo.
Ad agosto mi sono state fatte delle domande a cui ho dovuto dare delle risposte. Ho pensato, riflettutto, ponderato, vagliato, datemi pure un altro sinonimo, pure troppo. E infatti ho risposto no, che l'impulsività spesso è più ottimista della ragionevolezza. Ma tant'è.
Ad agosto mi sono fatta delle domande, e mi sono data delle risposte. Magari non tutte tutte, ma alcune sì. 
E tutto da sola, senza nemmeno qualche maestro yogy, o qualche life-coach dall'ottimismo ipertrofico o qualche personal branding blablabla. Senza nemmeno Gigi Marzullo nei dintorni, pensate un po'.


2 commenti:

  1. ma che belle foto!!!! brava! bis!!
    una abbraccione cara mia.. sono scomparsa, ma sto benone!!
    a risentirci, rivederci presto!!

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  2. Foto splendide, atmosfera da fiaba calda e serena, pensieri profondi...Wow!
    però ora rimango con il dubbio: quali domande e quali risposte?!?

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