martedì 15 settembre 2015

totò le bistrò e seraphine la terrasse


In questa lunga estate ho avuto dei complici. Dei validi collaboratori. Dei fidi aiutanti. Sono stati al mio fianco, mi han tenuta sotto braccio, giorno dopo giorno nell'affrontare questa lunga estate rovente, ma clemente. Sì, proprio come quel barbecue giocattolo che ad un certo punto hanno iniziato a chiedermi i miei figli, finito presto nel cumulo dei desideri non esauditi e subito dimenticati. C'è chi li chiama vezzi, chi capricci. Fatto sta che clemente il barbecue rovente è stato archiviato ben prima della fine di questa calda estate. Estate che ora lascio andare nel cumulo delle stagioni finite che mai dimenticherò.


Uno si chiama Totò. Totò le bistrò. È il terrazzino della cucina. Più poggiolo che terrazzino, via. È stretto e lungo. Ma ci sta un piccolo tavolino tondo, giallo, e due sedie, rosse. Un piccolo dehors per due. Ma con una cassetta della frutta coperta da un canovaccio a guisa di tovaglia il plateatico diventa subito da quattro.
Totò le bistrò è ad ovest. Vi batte il sole da mezzodì a tramonto, è sempre inondato di una calda luce gialla, che si fa più pallida solo al mattino.
Totò le bistrò dà sul lato interno del quartiere popolare dove vivo. Gatti, stradine sterrate, nonnini in bicicletta, orti, verande con dentro lavanderie e mondi interi.
Totò le bistrò è il nostro poggiolo partenopeo.
Totò le bistrò quando non è sotto la calura è un luogo piacevolissimo. Ad inizio primavera ci trasferiamo lì per le prime merende all'aperto e travasiamo fiduciosi, ma mai troppo convinti, piantine aromatiche e qualche fiore da vaso.
Totò le bistrò al mattino ci accoglie fresco e ombroso, anche nelle giornate più torride. 
Diventa teatro delle più creative messe in scena che quei due assieme sanno inventarsi.
Si trasforma continuamente: da ristorante, a gelateria, a piccola dependance in cui far finta di essere già grandi e avere già prole, pannolini da cambiare e mille altre faccende in cui affaccendarsi.




L'altra è Seraphine. Seraphine la terrasse.
é la terrazza grande, quella del salotto, quella ad est. Al mattino vi picchia un vivace sole, che asciuga il bucato in un baleno.
Seraphine la terrasse è garanzia di ombra, frescura e canto di cicale. Ci soffia sempre una gradevole brezza e ci ceniamo la sera.
Seraphine la terrasse è più raffinata, quella con la vista ampia, che spazia su cieli grandi e lascia correre lo sguardo e il pensiero. Dà sui giardini delle ville vicine, sempre ordinati, con l'erba tagliata, le rose rampicanti e gli alberi grandi e maestosi.
Seraphine la terrasse è il giardino che non abbiamo.  Ma pure spiaggia, piscina, laboratorio sempre aperto.
E la sera vi si accendono luci e stelle.



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