mercoledì 20 novembre 2013

in Provenza: beaux villages

Viaggiare con un bambino, specialmente se molto piccolo, significa viaggiare lenti e volare bassi.
Niente programmi dettagliati, banditi itinerari densi dai ritmi frenetici e serrati, grande flessibilità e qualche etto di "vabbè...sarà per un'altra volta".
Perché qualcosa di quel poco che volevamo comunque assolutissimamente vedere salterà.
Perché l'imprevisto è dietro l'angolo e anche una tabella di marcia di un paio d'ore può saltare da un momento all'altro.
Quando siamo stati in Provenza con la nostra piccola viaggiatrice undicimesenne al seguito avevamo previsto solo alcune mete assolutamente imperdibili: campi di lavanda, ocre, capatina in Camargue e isola di Porquerolles.
Tutto il resto sarebbe venuto da sé, bighellonando qua e là e scegliendo mete e itinerari giorno per giorno.
Soprattutto borghi e villaggi: la Provenza ne è letteralmente costellata.
Difficile scegliere sulla carta, così a scatola chiusa, sembrano tutti così affascinanti, genuini e "oh guarda lì, su quella porta di legno sotto la pergola di glicine...c'è scritto vendesi! facciamo, compriamo, cambiamo vita?!? sì sì sì adesso dai..."
Ecco ce n'è proprio tanti, di più piccoli, più grandi, mezzi disabitati, o assediati da pullman di turisti, arroccati, sul fiume, tra i campi...per tutti i gusti, a patto che vi piaccia il genere.
Alcuni dei borghi i cui siamo stati appartengono ai "plus beaux villages de France", l'equivalente della nostra associazione dei "cento borghi più  belli d'Italia".
Non ci hanno affascinato tutti allo stesso modo, ma un paio si sono rivelati delle deliziose chicche.




Iniziamo dal fondo della classifica:

BONNIEUX

Piccolo villaggio a nido d'aquila del Luberon, ha ottenuto gran fama negli ultimi anni per aver fatto da set per le riprese di "Un'ottima annata", film di Ridley Scott tratto da un romanzo di Peter Mayle.
Film che non ho visto e romanzo che non ho letto, comunque la trama è questa: un broker londinese si ritrova catapultato nella pace provenzale dopo aver ereditato da uno zio un'azienda vinicola.
Fiuta l'affare, vorrebbe rivendere il tutto, ma...,tadaan, la Provence lo colpisce al cuore e i suoi piani cambiano.
Detto ciò Bonnieux è graziosa, ma, a mio modesto parere, non imperdibile.
Senz'altro affascinante la sua struttura labirintica a più livelli: scale, scalette, gradini e gradoni che s'intrecciano e ti portano su, su, su fino a un punto panoramico, l'Eglise Vieille du Haut, da cui ammirare la campagna circostante e i campi di lavanda che qui e là colorano il paesaggio.
Con bambini al seguito fondamentale una fascia o un marsupio: 86 scalini sono proibitivi con il passeggino.
Scalini, scalini e scalini e alla fine tegole, tegole e tegole...qualcuno era un po' perplesso.

GORDES

Di Gordes non ho nemmeno una foto decente da lasciare qui.
E, nonostante sembrasse tra i beaux villages della provenza assolutamente da vedere, a me non ha detto molto.
Sarà per il tempo: pioveva, non molto, ma abbastanza da farci andare in giro con l'ombrello.
Sarà per la delusione che poco prima ci avevano dato i monaci cistercensi di Senanque con la loro lavanda ancora pallida.
Sarà per i pullman che scaricavano fiumi di nippo-turisti, dotati di attrezzature fotografiche degne di un fotoreporter e che scattavano simultaneamente le stesse foto agli stessi scorci e dettagli.
Sarà che uno di questi gruppi di giapponesi, quasi tutte donne, mi ha presa in ostaggio per fotografarmi con Cora nella fascia che teneva assieme a me l'ombrello...cioè una scena tenera, carina, per carità...ma io non capisco: ha cominciato una. e tutte le altre dietro click-click-click...mah?!?
Comunque carina Gordes, ma non me la sono goduta.

PAYS DE VENASQUE

Oh sì, questo sì!
Venasque è un piccolo villaggio di mille anime, arroccato su uno sperone di roccia.
Non ha nulla di particolare da vedere, tranne un battistero del VI secolo costruito dove prima sorgeva un tempio romano e una chiesa romanica.
Ma passeggiare per le sue stradine tortuose, e le case di pietra, così, senza una meta e in compagnia di qualche sparuto viaggiatore vale una sosta in questo minuscolo paesello.






BUOUX

Anche di questo villaggio non ho foto.
Ma merita due righe.
Sembra disabitato, e in buona parte lo è.
Fu messo a ferro e fuoco nel 1545 e poi di nuovo nel 1660.
Passeggerete tra le rovine del forte e dell'antico villaggio in un'atmosfera surreale, ferma nel tempo.
Abbiamo fatto una piccola sosta mentre attraversavamo il plateau de Claparède a caccia di lavanda.
La guida consigliava un posto, molto genuino, per mangiare, ma ahinoi era chiuso.
Abbiamo proseguito oltre.


SAIGNON

A questo ennesimo piccolo villaggio, sempre nel plateau de Claparède, va il mio personale primo premio.
Non c'è nulla da vedere.
C'è solo da passeggiare, mollemente, naso all'insù e occhi aperti per scorgere piccoli istanti di vita semplice.
La guida lo definiva un paese da cartolina.
E sì, lo è, ma è senza scadere nell'artifizio o nello stereotipo finto e vuoto.
E' quello che ti aspetteresti di trovare in Provenza.
E quando lo trovi, ti incanta.


Mangiare un gelato ad un tavolino di un bar che è anche panificio, pasticceria, piccola drogheria.
Sopra la testa ombrelloni colorati, attorno brulicare placido e lento di vita.


 Un vecchio signore un po' sciancato, che seduto sulla sua seggiola fuor dalla sua piccola bottega intreccia ventagli di lavanda e crea piccole bottiglie di lavanda secca, con il suo cagnolone sempre a fianco. Anche lui sulla sua sedia.



Una piazza luminosa, una grande fontana, i tavolini all'ombra degli alberi, i muri tapezzati di foglie, balconi colorati e fiori, fiori, e fiori.







Angoli che a guardarli crederesti di aver viaggiato anche nel tempo, oltre che nello spazio.


Un signore che torna a casa con il suo cesto di vimini colmo di lavanda appena raccolta in una mano e un fido bastone nell'altra.


E l'immancabile campo di pétanque, circondato da alberi e panchine.
La Pétanque è la versione provenzale del gioco delle bocce.
Qualcosa di più di un hobby, un vero e proprio sport con tanto di campionati e museo dedicato alla sua storia e ai suoi cimeli.
Differisce dalle tradizionali bocce (boules) per il tipo di lancio, messo a punto da tale Jules Le Noir, campione locale di boules, un giorno del 1910 in quel di La Ciotat, nei pressi di Marsiglia.
Pare che tal Monsieur Le Noir non riuscisse più, a causa della sua artrite, ad effettuare la rincorsa che precedeva il lancio della boule e decise quindi di lanciare la boccia da fermo, a pieds tanques,piedi legati in lingua provenzale:  et voilà la Pétanque.



11 commenti:

  1. Che bella la provenza, io l'adoro!! C'e' un'altra zona del Sud della Francia che ho scoperto qualche anno fa che mi e' entrata subito del cuore, si trova nella provincia dei Midi-Pyrénées, tra i villaggi di Lectoure, Condom e Gers.
    Una zona non troppo turistica ma veramente preziosa!

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    1. grazie del consiglio, lo terrò amente per qualche futuro viaggetto!
      zone non turistiche ma preziose sono sempre gradite!
      ...Condom poi promette bene...;)...
      sono sciocchina, a volte, lo so!

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  2. Lo so, abbiamo pensato tutti la stessa cosa quando ci siamo fermati li!!

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  3. Troppo belle queste tue foto, una chicca. Questo post me lo verrò a rileggere con attenzione perché la Provenza è una meta in cima alla lista dei miei prossimi viaggi, quelli che tengo annotati sul comodino.

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    1. grazie veronica!
      fateci più di un pensierino sulla provenza: è uno di viaggi che finora mi "ha saziata" di più!
      e se andrete sarò lieta e fiera di avervi dato qualche piccola dritta con questi post!

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  4. Magnifico. . A parte tutte le idee preziose su posticini da visitare la storia della pétanque non la sapevo e direi che è un must saperla qui.

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    1. la storia l'ho trovata sulla lonely planet : è la nostra guida preferita è proprio perché ti dà anche queste piccole perle, oltre alle informazioni "tecniche".

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  5. Ho visto il film e letto il libro e per la prima volta nella mia vita ho preferito il primo. Mi è piaciuto in particolare per le ambientazioni e da allora ho iniziato ad organizzare nei miei sogni il viaggio in Provenza e nel Luberon. Spero di riuscirci presto.

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    1. in realtà è da quando siamo stati lì che mi riprometto di leggerlo o di guardarlo: mi piacerebbe scorgere scorci e istantanee e ritrovarmi lì, con il pensiero!
      in bocca al lupo per il viaggio, vedrai non ti deluderà!

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  6. Adoro la Provenza, ci ho passato tutte le mie estati di bambina e di ragazza a casa dei cugini di mio papà vicino a Toulon, è un luogo magnifico ed uno dei miei posti dell'anima :-)
    Stamattina invece mi sono letta tutti i tuoi post sulla Casavecchia e tra i molti spunti interessanti ho scoperto con grande piacere My Sister Grenadine, che mia hanno tenuto compagnia per il resto della mattina mentre studiavo...grazie!!

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    1. anche noi siam stati qualche giorno vicino a Toulon, nella zona di Hyères!
      mi fa piacere che i My Sister Grenadine ti siano piaciuti, sono stati una felice sorpresa anche per me!

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