venerdì 15 novembre 2013

a volte basta poco: un chilo di fagioli

Un chilo di fagioli basta a risolvere la cena.
E anche il pomeriggio.
Se poi il pomeriggio appartiene alla pregiata specie "tiepide giornate d'ottobre" il piccolo terrazzino della cucina diventa un luogo straordinariamente gradevole dove stare.


Un chilo di fagioli è il lasciapassare per un tuffo nel passato, un biglietto di andata e ritorno a cavallo di un flashback.
Piccoli ricordi da snocciolare tra le dita.




Quando la bambina ero io.
E aiutavo la nonna in cucina.
A sgranare fagioli, mondare fagiolini, farcire involtini, schiacciare patate, impastare passatelli, sbucciare uova sode, sbattere quelle fresche, grattare pane vecchio.
A ripensarci ora ne ho passato di tempo, in quella cucina.
A ripensarci ora mi appare chiaro e limpido dove ho imparato tante delle cose che so fare.
Non mi sono state insegnate, nessuno me le ha illustrate e spiegate.
Le ho viste fare.
E le ho fatte.
Si sono adagiate sul fondo delle mie mani.
Sedimentate come grezzi mattoni d'argilla, cotti al sole dei giorni luminosi della mia infanzia, a far da fondamenta a questa piccola bicocca che sono diventata negli anni.



Volevo scrivere delle doti e delle virtù di questa semplice attività da proporre ai bambini.
Volevo sottolineare come fosse un'ottima palestra di motricità fine e blablabla...
E invece mi godo questa pentola di ricordi.
Mi rivedo.
Tanto entusiasta di aiutare e impiastricciarmi, quanto poco appetente, schizzinosa e gastronomicamente timida e noiosa.
Mangiavo poco e poche cose.
In confronto a me i miei figli hanno un'alimentazione, varia e completa, di tutto rispetto.
Ma ho recuperato, eccome.
Il mio appettito e i miei gusti hanno fatto una seria riabilitazione, e il merito è tutto dei primi viaggi a spasso per l'europa ai tempi del liceo.
Ma quando ero bimba scendevo le scale con un'espressione di disgusto, che si faceva sempre più ampia ad ogni gradino.
Quando entravo in cucina individuavo il colpevole di tanto olezzo e lo bandivo dal mio piatto e dal mio stomaco.
Cavoli, fagioli, pesce, anatra bollita, cipolle, aglio...non li tolleravo.
E quando Cora entra in cucina e arricciando il naso, stringendo gli occhi e piegando le labbra all'ingiù strascica tutta lagnosa un "bleah...ma cos'è questo odore che sento?", bè, io so da chi ha preso.




Però.
Però lei i fagioli li ha assaggiati.
E la pasta e fagioli, con i fagioli ben passati, se l'è mangiata. E pure volentieri.
Zeno invece se l'è proprio spazzolata.


p.s. della sera, a post ormai pubblicato:
pentole di nostalgia a parte, sgranare fagioli con i bambini è davvero una gran bella attività.
Avevo una collega che quando aveva il turno di metà mattina a volte passava per il mercato prima di venire al lavoro.
Faceva la spesa e entrava  con un sacco colmo di piselli freschi, lo posava sul tavolino e chiamava i bimbi attorno a sé: anche in quel caso attività del giorno e preparativi per la cena, acciuffati e sistemati in un colpo solo.
E' davvero un gran piacere osservarli, tutti intenti e concentrati a tirar fuori i fagioli, uno ad uno, dal loro bacello.
Zeno con la linguetta fuori e il respiro pesante, delle grandi occasioni che lo assorbono tutto, mente e corpo.
Con Cora ci siamo divertite a indovinare quanti fagioli ci fossero in ogni bacello, solo tastandoli, per poi vedere chi aveva indovinato.
E poi la classificazione, per gradi sempre più complessi: dividere i bacelli pieni e chiusi da quelli aperti e vuoti e poi i fagioli bianchi da quelli viola, e scartare quelli bacati.

Un gran bel gioco sgranar fagioli, di quelli, come direbbe Munari, molto semplici e molto seri.





8 commenti:

  1. Hai scoperchiato anche la mia pentola dei ricordi... Sereno fine settimana!

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    1. buon fine settimana anche a te!
      chissà che porti nuovi ingredienti da mettere in pentola!

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  2. Penso che il cibo e la cucina offrano infinite potenzialità di gioco ma anche di creatività, come pure di poter passare il tempo assieme facendo qualcosa di utile e di cui si godrà tutti insieme (gustare minestre, biscotti...). E credo che quello di cucinare insieme o anche solo avere una mamma o una nonna che cucina per la famiglia rappresenti, coi suoi odori e profumi, una mattonella fondamentale di quei ricordi dell'infanzia che restano per sempre...
    ps Le foto della Provenza sono molto belle. Con cosa fotografi?

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    1. io sono felice anche del fatto che i miei figli avranno anche la faccia e le mani del papà che spignatta, su quella mattonella!

      uso una canon550d, all'epoca delle foto della provenza ce l'avevo da un paio di mesi, e il risultato non sempre mi entusiasmava: non avevo ancora dimestichezza con le potenzialità del mezzo, la usavo in semimanuale e luce e nitidità e messe a fuoco ne hanno risentito un po'.
      comunque c'è sempre un mucchio da imparare!

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  3. Certo che se da un kilo di fagioli sai tirare fuori tanta poesia hai dei figli proprio fortunati...!
    Anch'io li ricordo con mia mamma o con mia nonna, in effetti perché non li prendo mai qui Mi hai dato un'idea e acceso molti ricordi.
    Grazie.

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    1. da un chilo di fagiol, una volta mangiati, sappiamo tirar fuori anche molto altro, io e quei fortunati dei miei figli!!! ahahah :D
      scherzi e facezie a parte, grazie!
      comunque anch'io non li prendo spesso, di solito uso quelli secchi.
      ma quel giorno se ne stavano lì, sulla bancarella di miei amici al mercato e mi hanno fatto una gran voglia e li ho presi proprio con l'intenzione di sgranarli con i bimbi.
      e in realtà il pentolone di ricordi mi si è scoperchiato domenica, facendo per la prima volta i passatelli da sola, dopo decenni che non li vedevo fare: all'improvviso, mani in pasta, mi sono accorta che li sapevo fare, sapevo che consistenza doveva avere l'impasto, che equilibrio doveva trovare il limone con la noce moscata, così solo annusando l'aria.

      comunque i miei figli mandano a dire che quando urlo come una strega e perdo la pazienza non c'è proprio 'na cippa di poetico...comunque io ti ringrazio! ;)
      buoni fagioli!

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  4. Bella descrizione, belle immagini, bei ricordi....mamma e bimbi molto fortunati!!!
    La semplicità è sempre vincente.

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  5. sai che hai proprio ragione, sulla semplicità, intendo.
    per il resto, non posso che ringraziarti!

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