domenica 27 agosto 2017

di viaggi e di famiglia: il volo degli Knitter



La prima cosa che mi ha fatta avvicinare a questo libro: le tavole originali esposte a Sarmede, alla mostra internazionale dell'infanzia l'autunno scorso.
La delicatezza e leggerezza di questi acquerelli, stesi in punta di pennello, dalle linee appena accennate, quasi il disegno si dissolvesse sotto i miei occhi.
La seconda: il cognome di questa famiglia.
Una famiglia creativa senza ombra di dubbio.
La terza: le parole dell'autrice che accompagnavano il libro, esposto lì.
Le metterò alla fine di questo post. Prima vi racconto un po', di questo libro.


La famiglia Knitter è una famiglia normale, come tante. 
Mamma, papà, due figli, cane, gatto e canarino.
E' proprio il canarino che insegna loro a volare, un giorno in cui la voglia di partire si fa sentire più forte del solito.
Prendono lezioni tutti, anche il cane e il gatto, e presto o tardi imparano tutti, ognuno col suo stile.
Viaggeranno così ora: volando.
Atterrano su un'isola deserta, verde e lussureggiante e florida di natura come ogni isola deserta dovrebbe essere.
Impareranno a pescare e a saltare come rane, si riapproprieranno dei loro corpi, delle loro energie e della bellezza del mondo.
Liberi e selvaggi, nel senso più alto che si possa immaginare, di scoprire e riscoprirsi, di mettersi alla prova con ciò che non è noto, in una dimensione di spazio tempo così diversa dal quotidiano e dalle abitudini.




Io li invidio, i Knitter. 
La mia fame di mondo, quell'incontenibile spinta a partire, andare, trovarmi insisti in posti nuovi, in qui e ora diversi e lontani dai miei tutti i dí, mi fa spesso sognare di poter aver le ali e poter arrivare in qualsiasi altrove mi stia chiamando.
E invece no, non possiamo volare.
I nostri piedi e braccia possono diventare pinne e farci muovere nell'acqua, ma l'aria quella ci è negata.  


Ma il volo degli Knitter non è solo un volo fisico. Il loro librarsi assieme nell'aria in fondo è metafora di altro. 
È quello che sento vibrare in me ogni volta che sognamo una nuova meta, ogni volta che usciamo dalla porta di casa per uscire nel mondo lì fuori, fosse anche solo di qualche chilometro. 
È quella leggerezza che cerchiamo di mettere nelle nostre giornate, lo stupore che cerchiamo di tenere vivo nei nostri occhi, la luce che cerchiamo di vedere in ogni orizzonte.
È il viaggio che compiamo ogni giorno, assieme.
Le parole di chi questa storia l'ha scritta lo sanno spiegare meglio di quanto potrei fare io. 


"Penso sempre alla famiglia knitter con serenità. I protagonisti di questa storia sono la libertà, i cieli e un profondo senso di collaborazione. 
Qui tutti sono eroi.
Il papà, che sa cambiare idea; 
la mamma, che non teme le difficoltà; 
i bambini esploratori, 
ma anche il cane, il gatto e , naturalmente, il canarino.
E' lui che dà inizio all'avventura, insegnando a volare ai suoi amici.
Ha ricevuto il dono la libertà e la offre a chi ama.
La libertà è fatta di orizzonti sconfinati, mete che si spostano, scoperte, coraggio e tante altre doti. Bisogna essere attenti per imparare da un essere minuscolo, pazienti e fiduciosi per rialzarsi quando si cade.
Slancio e e speranza per viaggiare. 
Umiltà e intelligenza per stabilirsi in un'isola deserta.
Profondità e forza per sradicarsi e cercare un altrove.
E' un atteggiamento diverso da quello stanziale che identifica una persona con la terra che occupa, investendo il suolo di poteri misteriosi.
Lo spirito dell'essere in cammino si oppone anche ai conquistatori che maltrattano il mondo e stabiliscono gerarchie, perché non conosce diseguaglianza né violenza.
Tutti hanno diritto di espressione e contribuiscono al benessere collettivo.
E' una questione di equilibri, perchè solo così si raggiunge la delicata magia dello stare assieme.
La famiglia Knitter esprime -spero-questo.
Esistono una libertà e una felicità che si possono condividere senza far soffrire nessuno.
E' possibile? credo di sì, perchè nei miei vagabondaggi ho visto degli sprazzi di gioia. 
Un neonato saluta un cavallo. Due fratelli cantano. Un papà rincorre la figlia. Dei bambini trasformano un cimitero i un campo giochi. Un vecchio fa ridere una ragazza triste.
Scintille sparse , frammenti di gioia, semi sfuggiti al dolore.
Non il risultato di un disegno o di una casualità.
Momenti fortuiti, disordinati, passeggeri.
Niente di afferrabile, come la libertà, ma non per questo meno reale e desiderabile."


"Il volo della famiglia Knitter"
di Guia Risari, illustrazioni di Anna Castagnoli, edizioni Bohem press

1 commento:

  1. questo libro la tua descrizione, mi ha conquistata. voglio chiedere una cosa, ma senza l'intenzione di innestare polemiche, ok? pescano e cacciano i conigli per mangiare? io e i miei bambini siamo vegetariani e cerco di non leggere libri che parlino di animali come cibo, mi spiacerebbe perdercelo, pero'...
    anna

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