Era proprio metà dicembre, un anno fa.
Siam partiti con il treno che andava a Monaco.
Quattro comode, rilassanti, confortevoli, caldissime (perchè il riscaldamento in certi luoghi chiusi è tale da portarti allo svenimento?!? perchè non si inizia a vietare seriamente il surriscaldamento interno dei luoghi pubblici?...), dicevo, quattro ore di treno ed eravamo a Innsbruck.
A fare il pieno di di frizzi e lazzi natalizi, lucine scintillanti e canzoncine tintinnanti passeggiando tra bancarelle piene zeppe di chincaglieria rossa, verde e oro.
A riempirci la pancia di ghiottonerie tirolesi.
Per regalarci una coccola speciale, tutta per noi.
Per festeggiare la fine di un anno,intenso ed entusiasmante, ma anche impegnativo e a tratti difficile.
Per prenderci una pausa dalla nostra quotidianità di pranzo-cena-panni da lavare-la sveglia del mattino-i risvegli la notte-la stanchezza-la casa mezza vuota-i capricci-la noia.
Abbiamo lasciato tutto a casa.
Siam partiti con poco, il necessario per tre giorni.
La valigia colma di vestiti caldi e pesanti, chè avevo paura del freddo tirolese e nei giorni prima della partenza avevo fatto incetta di pile sotto ogni forma di indumento.
Mentre il treno attraversava pianure e paesi fuori dal finestrino la tormenta imbiancava ogni cosa.
C'è stato un tratto, tra Vicenza e Verona, in cui non si vedeva altro che neve e bianco.
Raramente ho visto tanta neve.
Poi il sole è calato, e noi abbiamo pisolato un po'.
Io intanto mi immaginavo già a camminare in paesaggi da cartolina, immersa nel più classico bianco Natal.
Arrivati a Innsbruck quel che restava di tutto quel manto soffice e candido era solo qualche mucchietto di neve sporca e mista a fango agli angoli delle strade.
Pioggerellina autunnale, temperature tiepide ed umide.
Raramente le mie aspettative sono state così deluse.
Il sabato ha piovuto tutto il giorno.
In giro c'era il caos, gente in ogni pertugio, sotto ogni portico, dentro ogni bar.
Dopo una mattina passata in albergo sperando che il tempo migliorasse, siamo usciti pure noi, in assetto da traversata epica.
Zeno nel passeggino sotto la cappotta di plastica, che a me mette sempre un po' d'angoscia e controllavo ogni cinque minuti se dietro tutta quella condensa mio figlio stesse respirando ancora, Cora nel marsupio sulla schiena di Paolo, io e Paolo con i nostri ombrellini striminziti in mano...
Siam riusciti a pranzare in un posticino caldo e tipico, straccetti di omelette in brodo e giardiniera in brodo...di certo non uno dei nostri pranzi migliori, ma caldi a sufficienza da rifocillarci, il tempo necessario che fuori finalmente smettesse di piovere.
Poi, senza tutta quella pioggia e quella distesa di ombrelli aperti che coprivano ogni scorcio, poi è stata tutta un'altra cosa.
Finalmente abbiamo passeggiato, con calma, tra banchetti ed angoli scintillanti, fermandoci ogni tanto in qualche chiosco a bere un vin brulè caldo che riempiva l'aria di odor di cannella e spezie e scaldava le mani e l'animo.
Qui e là qualche spettacolo di burattini e artisti di strada, da Babbo Natale con il suo organetto a manovella fino a virtuosi creatori di bolle giganti.
Innsbruck non è una grande città, il suo piccolo centro storico è tutto lì, tra la piazza e i palazzi colorati con le grandi vetrate da cui scorgi angoli e luci di case addobbate a festa dall'altro lato del ponte sull' Inn.
Un grande parco, proprio in centro, con quelle attrezzature gioco che si vedono tanto frequentemente a nord quanto raramente da noi...un intero vascello dei pirati, mezzo affondato nel terreno, con scalette, quadri svedesi, scivoli, pertiche e tutto quello che permette ad un bimbo di riconciliarsi con la sua parte più "scimmiesca" ed abile.
E poi una palla da disco-dance, appesa ad un albero, e ancora non abbiamo trovato risposta al nostro quesito: che ci stava a fare lì? chi ce l'aveva messa?...boh.
Senz'altro vestita a festa si rivela più affascinante e magica, anche perchè ci si mettono proprio d'impegno: qui luminarie e addobbi non sono accessori, è la città stessa che si fa addobbo, decorazione, teatro e luce.
Un intero palazzo diventa un grande calendario dell'avvento, e le sue finestre si fan caselline.
Agli angoli della Via delle Fiabe i protagonisti delle più classiche, e alcune a me sconosciute, fiabe dei Grimm e della tradizione germanica, se ne stanno appollaiati sui cornicioni e finestroni dei palazzi, e tutti passano lì sotto con i nasi all'insù: "guarda!...Cappuccetto Rosso...Biancaneve...la casetta di Marzapane...il re boh...il principe qualcosa..."
E poi i mercatini.
In centro ce ne sono tre, tutti raggiungibili a piedi e talmente prossimi tra loro che dove finisce uno inizia l'altro, basta attraversare la strada e hop.
Chioschi con ogni sorta di prelibatezza da mangiare sul posto: bratwurst, crauti, salsicce, canederli...e leccornie dolci.
Bancarelle di prodotti tipici, gastronomici e non solo.
Decorazioni, addobbi, cappelli, sciarpe, pantofole, maglioni, miele, saponi, giocattoli, trine e merletti, candele e portalumini, ghirlande, canovacci e tovaglie...e potrei continuare per altre cinque righe almeno.
Peccato solo che a tanta quantità non corrispondesse altrettanta varietà e, soprattutto, qualità.
Poca originalità e pochissimo artigianato.
Altra delusione per me, che mi aspettavo qualcosa di più particolare, e non la mercanzia che si può trovare qui a qualsiasi mercatino di Natale in una qualsiasi piazza di paese.
Senz'altro i quasi tre giorni che abbiamo dedicato noi a questo piccolo viaggetto pre-natalizio sono troppi, ma viaggiando con una bimba di 2 anni e mezzo scarsi e un bimbo di nove mesi andar con calma non è d'obbligo, è proprio una scelta pensata e consapevole.
Visto poi il clima poco favorevole che con la sua molesta pioggerellina ci ha mangiato quasi una giornata intera, avere un secondo giorno, da giocarsi come jolly, ha senz'altro salvato il bilancio complessivo di questa vacanzina.
E ora qualche dettaglio tecnico e info, soprattutto per chi viaggia con bimbi piccoli.
- siamo partiti da Venezia all'ora di pranzo del venerdì, con i nostri panini nello zaino. Quattro ore di treno ed eravamo ad Innsbruck. Era la prima volta che viaggiavamo in treno con i bimbi e si è rivelata una grande e comoda soluzione: nessuno che deve guidare, quindi tutti e due abili ed arruolati ad intrattenere i bimbi durante il viaggio. Bimbi che potevano comunque muoversi tutto sommato liberamente e sconfiggere così la noia da viaggio.
- essendoci mossi in treno abbiamo ovviamente scelto un albergo in centro. Ci siamo affidati a Booking, Ahimè i prezzi, essendo dicembre altissima stagione, erano tutti alti e le sistemazioni scarseggiavano. Noi avremmo voluto alloggiare qui, un bel posto, tipico e particolare, ma ovviamente era pieno fino a dopo Natale.
- abbiamo quindi ripiegato su un anonimo e grande hotel, senz'altro accogliente e comodo, vista la posizione centralissima. L'unico ad avere ancora posto in centro.Nessuna nota di demerito, per carità, è che a noi alberghi e hotel proprio non piacciono, e se possiamo li evitiamo, preferendo piccole strutture ricettive, a conduzione familiare, o agriturismi, o b&b. Insomma dei posti che raccontino qualcosa, che siano legati al territorio e che ne valorizzino tradizioni e peculiarità. Ma all'occorrenza sappiamo adattarci!
- Viaggiando con bambini preferiamo avere la possibilità di utilizzare almeno un angolo cottura. In questo frangente non è stato possibile, ci siamo quindi attrezzati di ...grande flessibilità. Qualche vasetto di pappa pronta omogeneizzata per Zeno, nell'eventualità di non trovare pietanze o posti adatti per lui. Che poi il problema era assai limitato visto che ancora allattavo, e quindi il più delle volte Zeno ha comunque pasteggiato a poppate.
- La colazione a buffet dell'albergo era comunque abbondante e sufficiente a tenerci la pancia piena fino a pranzo, e in assenza di pioggia i chioschi nei mercatini si sono rivelati un'ottima soluzione: il pranzo migliore l'abbiamo fatto con una zuppa di zucca e una di broccoli, servite su delle ciotole termiche e consumate su una panchina in mezzo al mercatino. Buona per noi e pure per i bimbi!
- La sera si rivelava più difficile trovare una soluzione al chiuso data l'affluenza di gente. La prima sera abbiamo cenato con una Wienerschnitzel in una gasthaus del centro. La seconda sera, era sabato, c'era il caos, non si trovava posto da nessuna parte: io e paolo abbiamo cenato con un Bratwurst e crauti in piedi ad un chiosco e i bimbi con un'ottima pizza teutonica in cartone nella camera dell'albergo. La terza sera il centro si era ormai svuotato dalle orde dei turisti della domenica ci siamo regalati una cena in un ottimo e suggestivo ristorante: bello il posto, buono il servizio, ottima la cena.
Fin qui tutto molto grazioso, rosso e natalizio...ma il meglio deve ancora venire.
Quando cala la sera e si accendono e si spengono le mille lucine e l'atmosfera diventa magica...alla prossima puntata!
Oh ma che meraviglia!I mercatini di Natale in Austria sono deliziosi!!!!!!!
RispondiEliminaQuante cose che vorrei fare.....*sospiro*
Attendo ansiosa la seconda parte,quella luccicante....
arriverà presto!
EliminaChe super reportage! Mi hai fatto venire una voglia di mercatini e lucine e roba natalizia... Pensa che mercoledi ero a Bologna dove c'era un mercatino bellissimo... e per me che vengo da Roma era già parecchio nordico! Noi abbiamo piazza Navona, che da tradizione è il massimo per Natale. Ma ancora non ci sono andata. Il fatto è che ormai le vecchie botteghe ambulanti non esistono più, sostituite dai cinesi con le lucine a led. Che amarezza.
RispondiEliminaA piazza Navona ci sono stata l'ultima volta durante le feste di Natale di...12 anni fa...ommioddio...un mucchio di tempo...
EliminaComunque ripeto, bella, luccicosa, rossa e festosa l'atmosfera, ma la qualità "merceologica" mi ha un po' delusa:credo che molta della roba sui banchetti fosse comunque di provenienza cinese e prodotta in serie.
Lo dico ogni anno, poi non riesco mai! Grazie per questo post e per le foto, si sente anche qui un po' di magia,
RispondiEliminaMi aggiungo tra i follower! Ecco perché mi perdevo i post! ;-))
grazie a te!
Eliminauna capatina ai mercatini, che sia ad Innsbruck, Vienna,Salisburgo o anche una qualsiasi località del Trentino Alto Adige prima o poi va fatta!