Dopo aver banchettato ai tavoli di un (buon) agriturismo, dopo aver camminato attorno ad un colle per smaltire l'abbuffata alla ricerca di ciliegi che speravo di trovare in fiore e invece no.
Dopo aver ripreso la macchina, dopo un gelato, il primo della stagione, evviva lui, dopo aver convinto i bimbi che "due passi ancora su che ce la potete fare".
Quattro passi per Marostica mi hanno insegnato una manciata di cose.
La prima: se non esci dal circondario per un po', se non ti fai quella gitarella ogni tanto fuori porta, se non cambi lo scenario davanti ai tuoi occhi, anche il più piccolo angolo di mondo ti sembrerà un luogo bellissimo, meraviglioso, stupefacente.
Scatterai foto in quantità tale da farti credere che al prossimo viaggio ti conviene comprare uno stock da millemila schedine e infiniti giga di memoria. Riguardando tale inaudita quantità di foto ti chiederai se forse non stai esagerando un po', con 'sta pseudo-passione-amatorial-fotografica.
Una volta terminata l'approssimativa quanto insufficiente scrematura di cotanta e cotale mole di scatti ti convincerai che in fondo in fondo a te questa bulimia da otturatore mica disturba, dopotutto.
Seconda cosa imparata in quattro passi, o poco più. Più che una lezione, un rapido memorandum che conferma una granitica certezza: questa regione è bella. Ma bella assai. Il Veneto intendo.
Ora a me non piace star qui a sbrodolare di lodi sperticate terre e radici, ma se ci siete stati potete senz'altro capire. Se non ci siete mai stati rimediate.
E avere appena fuori dalla porta di casa tanta variegata bellezza impreziosita da perle uniche al mondo e inimitabili nel loro genere è un pensiero che mi mette i brividi. Non di paura, ma di meraviglia.
Terza cosa: quando la giornata volge al termine e i tuoi bambini, i tuoi bravissimi bambini, devi ammetterlo, iniziano ad essere un "filino" stanchi dopo aver camminato-saltato-corso-parlato-cantato-riso-e ogni tanto pure un po' rotto- per tutto il giorno ringrazierai di continuare a portarti appresso il marsupio.
Anche se tua figlia ha quattro anni e passa, lui, il marsupio giusto, l'unico e il solo, salverà tutti dall'agonia di quell'ultimo quarto d'ora di cammino che vi separa dal parcheggio.
Quarta cosa. Avrei dovuto prestare più attenzione a scuola, cercare di farmi piacere quest'importantissima cosa dello studio, provarci almeno un po'. Quando mi muovo per il mondo, vicino o lontano che sia, mi rendo conto di essere una viaggiatrice emotiva ma alquanto ignorante. Date, vicende, epoche, la storia soprattutto, è palese quanto poco io conosca.
Quinta cosa. A Marostica è nata, e vissuta e pure morta dopo aver peregrinato e viaggiato, anche da esiliata, per il mondo, Alice Cuman Pertile. Una delle mie poetesse preferite. Ero convinta fosse americana, sempre per quella faccenda della mia grossolana ignoranza. Invece era veneta. Sulla facciata di un palazzo in piazza una targa ha sanato questo indicibile errore.
Viaggiare, vicino e lontano, fa indiscutibilmente bene.
Adoro Marostica e anche molte delle altre città della nostra bellissima regione. Appena possibile ne scegliamo una e ci portiamo le bimbe a passeggiare e fotografare, proprio come voi... tra l'altro ora non sono più sola nel mio fotografare dettagli, visto che la settenne è a sua volta munita di fotocamera!
RispondiEliminaAnche la mia grande sta iniziando a fare le sue prime foto...se prende da me tra un po' prevedo hard-disk straripanti!
EliminaSono stata in Veneto ma non ho mai visitato Marostica, anche se è scritta sul mio taccuino degli appunti di luoghi da vedere da un bel po' di tempo. Prima o poi ci andremo e sono certa che non resteremo delusi! Grazie per la visita guidata
RispondiEliminaA luglio, non ricordo bene quando, ma credo sia la seconda domenica di luglio, c'è la tradizionale partita di scacchi sulla piazza. Ma comunque merita tutto l'anno. Soprattutto tra poco che le ciliegie saranno mature!
Elimina