martedì 13 ottobre 2015

My autumn book: un quiet book al sapor di castagna e odor di bosco

Ho scritto un altro libro. L'ho scritto a mano. Piano piano. Con lentezza. L'ho scritto ricamandone ogni passaggio, ogni dettaglio, ogni particolare. L'ho scritto senza parole, perché ci sono storie che si raccontano da sé. E storie che si fanno raccontare. E storie che vanno lasciate inventare da menti bambine e animi curiosi.
Quella che vi racconterò qui sotto è quella che è nata nella mia di mente bambina, ma lungi da me avere la presunzione di credere che sia l'unica interpretazione possibile, l'unico dei racconti che possono nascere da queste pagine.
Sono certa che qualunque sarà il bambino che si troverà a sfogliare questo libro avrà una storia tutta sua da raccontare.
Intanto vi racconto la mia.


In questa storia è autunno. E siamo nel bosco. Passeggiando raccogliamo castagne, gelosamente custodite da ricci premurosi.
Anche lo scoiattolo che salta veloce da un ramo all'altro raccoglie castagne, ghiande e noccioline: l' inverno è vicino e bisogna preparare le provviste. Chissà dove le tiene nascoste?

Dagli alberi si staccano foglie secche e variopinte, che piroettano nell'aria per poi posarsi a terra, in grossi mucchi. Il vento a volte le fa volare, sparpagliandole in giro di qua e di là...un bel problema per gli gnometti che si nascondono proprio tra le foglie, mimetizzandosi tra i loro colori. Bisognerà aiutarli a ritrovare la loro foglia, e nasconderli di nuovo. Ma mi raccomando, ad ognuno la sua.

Ma tra le foglie secche non sono solo gli gnometti del bosco a nascondersi. Se cerchi bene puoi trovare delle delizie da raccogliere e mettere nel cestino. Una volta a casa la nonna cucinerà un ottimo risotto, ne sono certa.

Oh, oh...ma all'improvviso ecco che si mette a piovere. Meglio aprire l'ombrello e avviarsi verso casa.


Una volta arrivati a casa quel che ci vuole è un buon thè caldo in cui inzuppare golosi biscotti.


Intanto l'uva che abbiamo raccolto ribolle nei tini..presto il vino novello sarà pronto. Lo berremo con le caldarroste. Aspettando una nuova stagione.


E questa era la parte narrativa e fantasiosa. Passiamo ora agli aspetti "tecnici", perchè come Munari sosteneva a ragione, e pure molta ragione, "giocare è una cosa seria".
Ognuna di queste pagine, come ogni quiet book (o busy book, o activity book, o libro sensoriale, libro gioco che dir si voglia) che si rispetti, non offre solo uno spunto per inventare una storia, ma contiene stimoli, attività, dettagli con cui il bambino gioca e impara, affinando abilità  e acquisendo nuove competenze.
Già nominare quel che vede nel libro e inventare e raccontare quel che può accadere è uno stimolo allo sviluppo del linguaggio: non ci sono parole, ma è il libro ad essere "quiet" mica il bambino. Il libro è silenzioso proprio per lasciare la parola al bambino, che può leggere anche senza parole. 

Ma non sono solo gli occhi a leggere. Anche le mani toccando, accarezzando, scoprendo, tirando narrano la storia con il bambino.  Ecco allora che aprendo il riccio oplà, salta fuori una castagna, in un virtuosismo manuale che a noi grandi può sembrar banale, ma solo chi ha osservato un  bambino intento a infilare un oggetto in tasca sa di quale grande prodigio si tratti in relatà e quanto impegno  e concentrazione richieda.
E sollevando la cosa dello scoiattolo ecco che scopriamo dove teneva le sue provviste lo scoiattolino previdente. Non credo serva ribadire il valore ludico ed emotivo allo stesso tempo dello scomparire e riapparire delle cose per i bambini. Il gioco del cùcù, peekaboo e nascondino lo conosciamo tutti e sappiamo tutti che è un evergreen intramontabile a tutte le età.

E un bambino che si trova di fronte a piccolissimi dettagli, oggetti minuti, minuscoli particolari avete presente quanto concentrato si fa nel cercare di prenderli, toccarli, afferrarli. Che siano sassolini, fili d'erba sul prato, i bottoni sulla vostra camicia, l'etichetta della sua maglia...l'infinitesimale rapisce occhi e mente, non c'è dubbio.  E questa pagina piena di piccole foglioline da accarezzare è qui proprio per questo.


Nella pagina degli gnomi birichini che si nascondono invece il gioco si fa "duro"!
Riconoscere e associare i colori è una delle prime abilità di classificaziome che fanno i bimbi...l'industria del giocattolo ne ha sfornato migliaia di varianti e versioni.
Ma si tratta quasi sempre di colori primari o comunque dei magnifici sette dell'iride, con incursioni nel bianco e nero per i più piccini, che si sa (lo sapete vero?) fino ad una certa età distinguno il contrasto prima che il colore.
Crescendo la gamma di sfumature percepite si fa più ampia e si scopre che di uno stesso colore esistono variazioni di chiaro-scuro, tonalità vivaci e sature e altre tenui e pastellose, e addirittura temperature di colore.
Per il gioco degli gnomi nascondarelli ho scelto quindi di "alzare" un po' il livello della "sfida": un cappello marrone scuro, uno marrone chiaro e uno arancione. Colori caldi, come quelli delle foglie e affini tra loro, per stimolare l'occhio a distinguere sottili differenze e riconoscere aspetti comuni.
Ogni gnomo va quindi nascosto sotto la foglia che ha lo stesso colore del cappello.


Anche il gioco dei funghi nascosta tra le foglie è pensato per stimolare la motricità fine e la presa a pinza: bisogna spostare le foglie cercando i funghetti nascosti, che vanno raccolti e poi infilati nel cestino.

Altro grande classico dei busy book: il nastrino da allacciare. Di solito in questa attività la scarpa da allacciare la fa da padrone. Qui invece ho voluto declinarla in chiave autunnale: c'è un ombrellino che può essere arrotolato su se stesso e chiuso con un laccio che può essere annodato, snodato e riannodato a volontà.

La tazza col biscotto me la porto dietro fin da uno dei primi quiet book "pioneri" che ho realizzato, due anni fa. Lo potete vedere a questo link, a me fa sempre tenerezza vedere come ho iniziato...Questa volta ho aggiunto una teiera che può essere appesa alla "parete" abbottonando il manico alla pagina. 

E per finire un po' di attacca-stacca! Gli acini del grappolo uva si possono staccare, la botte si apre e si scopre che lì dentro l'uva si trasforma in vino. Gli acini possono essere attaccati al vino oppure essere infilati nella tasca.
Volendo si possono anche usare per giocare a contare. Ma non ho volutamente inserito numeri e cifre: c'è un tempo per ogni cosa e si posso o imparare molte cose anche "semplicemente" giocando e sperimentando in libertà.


Trovate questo mio quiet book nel mio shop, su Alittlemarket. Questo è il link diretto.
Questo post non è tutorial, ti prego, rispetta il mio lavoro e non copiarlo.
Non copiare o utilizzare nemmeno le foto senza il mio permesso, tutti i diritti sono riservati.






11 commenti:

  1. È delizioso! La chicca dell'ombrello che si chiude poi...e il bottoncino nel manico della teiera. Complimenti, vorrei saper cucire, fai venire voglia :*

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    1. Grazie Nina! L'ombrellino piace muchissimo pure a me! E pure il bottone! a presto! :-*

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  2. Bellissimo e curato nei minimi particolari, veramente brava!!!
    MI piacciono un sacco anche i colori che hai scelto :)
    Francesca

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    1. Grazie Francesca! detto da te è un grandissimo complimento! i colori...bhè ho voluto che fosse un libro "immersivo", che fosse sensoriale a 360 gradi, che tutto suggerisse il mood dell'autunno. E quei due pannilana, quello verde e quello arancio poi hanno proprio una texture boscosa.

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  3. cero, ho ammirato ed apprezzato il tuo lavoro, la cura dei dettagli, l'attenzione dei particolari.
    Ma più di tutto mi entusiasma e mi emoziona - credimi, davvero mi commuove - tutto quello che ci sta dietro.
    Che non è solo fantasia, nè è solo geniale manualità: dietro a tutto c'è un gran cuore, e, di conseguenza ed anche prima, una grande persona.
    un grande abbraccio (..e quanto mi piacerebbe saper creare meraviglie simili per i miei nipotini!)
    Emanuela

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    1. oh mamma, questo è un commento da incorniciare e appendere al muro. e a cui buttare una sbirciata ogni volta che la motivazione subisce un calo. Grazie, grazie davvero. un abbraccio

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  4. mi sembrava di avere inserito il commento, ma non lo vedo. misteri.
    il tuo libro è davvero speciale, la scelta dei colori e delle azioni che devono fare i bimbi sono davvero originali e hanno ben poco a che spartire non solo con i prodotti commerciali ma anche quelli che vengono definiti "artigianali". solo chi ha provato a fare qualche piccolo gioco casalingo, può riconoscere il progetto che c'è a priori e tutto il lavoro di esecuzione.
    sei davvero molto brava.
    complimenti sinceri

    speranza

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    1. il web riserva ancora molti segreti per me...misteri, dici bene. anche a me spesso capita.
      grazie per tutti questi complimenti, davvero.
      perchè oltre ad essere graditi, a darmi motivazione, a incoraggiarmi parlano con gli occhi di chi è riuscito a vedere quello che ci metto dentro, in termini di passione, cura e studio. a volte mi viene da chiedermi se valga la pena fare le cose così, con così tanta cura, lentezza, attenzione del dettaglio, ricerca, visto che poi comunque il mercato e il pubblico sembrano sempre premiare realtà più omologate o dove l'aspetto artigianale è minimo, o proprio non c'è. poi penso che questo è quel che so fare io, così è come piace a me e solo così riesco a farlo. non scendo a compromessi, e mi piace, e mi fa bene, sapere che qualcuno questo lo veda e lo capisca. grazie speranza.

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    2. "non scendo a compromessi" mi piace moltissimo. è una rarità oggigiorno.
      buona serata a tutta la tua famiglia

      speranza

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  5. Meraviglioso!!!!E, soprattutto, pensato, studiato e creato con amore...bravissima!

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    1. grazie! il mio commento sopra vale anche per te! a presto!

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