Se mi dicessero che posso portare via con me, (dove? bho...un'isola deserta, un altro pianeta, un eremo incantato...) solo dieci cose, tra queste dieci cose ci sarebbero i dischi di Beatles, senza dubbio. Se mi dicessero che dei Beatles posso portarmi via solo dieci canzoni, una sarebbe "Octupus's garden", senza dubbio. Perchè è la quintessenza di quel che amo dei Beatles: la raffinata capacità di mettere in musica parole grosse come macigni, pensieri profondi come abissi, intingendo tutto di una rara e soave leggerezza. L'obladì-obladà, il na-na-na-na a ripetizione continua ed ininterotta, il la-la-la-la che prende in ostaggio le tue orecchie.
"Octopus's garden" la cantavo in ospedale a Cora , i primi giorni. Le cambiavo il pannolino e intanto canticchiavo, guardando quella pesciolina venuta dal mare profondo.
In questi giorni ci andrei volentieri, laggiù, in fondo al mare. Al riparo da tempeste, grigiori e pensieri. Solo noi quattro. Felici e al sicuro. E invece siam qui e cantiamo e danziamo e cerchiamo di portare luce e colore in queste giornate. Coccoliamo Casanuova, questo nostro nuovo nido, sempre meno nuovo e sempre più nostro. Coloriamo queste quattro mura. Cerchiamo di distrarci. Facciamo passare il tempo, questo tempo così poco clemente, e non parlo del meteo.